La prima a ideare questo stratagemma fu Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina. La leghista toscana per aumentare il tasso di italiani assegnatari delle case popolari inserì una norma sull'assegnazione degli alloggi: agli stranieri chiese di allegare, insieme alla certificazione Isee sul reddito, anche un documento sul possesso di immobili o percezione di redditi all'estero. Una bomba a orologeria che costrinse tanti immigrati a rivolgersi al proprio Paese di provenienza per ottenere il documento.
Il risultato? Quello previsto: più italiani nelle case popolari e meno stranieri. La stessa idea è stata così applicata a Arezzo, dove l'assessore alle politiche della Casa Tiziana Nisini riuscì ad alzare fino al 75% il tasso di famiglie autoctone nella lista degli assegnatari degli alloggi popolari. Un successo, visto che fino a un anno prima il 55% degli appartamenti veniva occupato da extracomunitari.
Un metodo simile è stato utilizzato a Lodi per la mensa scolastica, sollevando innumerevoli polemiche.
E ora il principio potrebbe essere riproposto anche in Veneto, stavolta però sul fronte delle agevolazione per l'acquisto dei libri scolastici. Chi vorrà ottenere il bonus, infatti, dovrà presentare oltre all'Isee anche un certificato sul possesso di immobili o altri redditi all'estero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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