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Venezia, romeno violenta per anni la moglie malata

Per anni un romeno residente in Italia ha preteso rapporti sessuali dalla moglie. Le aggressioni anche contro la figlia

Venezia, romeno violenta per anni la moglie malata

Violenze, soprusi, minacce, insulti e vessazioni. Da anni durava questo incubo, fino a che lei non ha preso tutto il coraggio che aveva in corpo e l'ha denunciato. Siamo a Martellago, un paese in provincia di Venezia. Lui è un romeno di 54 anni, V. M., residente nel paese veneziano, che da dieci anni costringeva la moglie malata ad avere rapporti sessuali. Lei non voleva perché la patologia la rendeva stanca ma lui pretendeva rapporti non consenzienti. Sempre. Sempre più.

Oltre a questo le violenze domestiche, quelle dove lui la picchiava, la minacciava, la aggrediva e la insultava. E lei terrorizzata non denunciava. Le aggressioni, soprattutto psicologiche, si rivolgevano anche nei confronti della figlia di 28 anni. Aggressioni che hanno indotto la madre a denunciare. La donna si è recata dai carabinieri della stazione di Martellago e ha trovato la forza di gettare fuori tutto. Già più e più e volte era finita al pronto soccorso ma mai nessuna denuncia era stata fatta. I carabinieri l'hanno indotta a denunciare il suo aguzzino.

E così lui è stato allontanato. I militar dell'Arma, dopo le indagini, tre giorni fa hanno eseguito l'ordinanza applicativa della misura di allontanamento dalla casa familiare, disposta dal Gip del tribunale di Venezia. L'uomo fin dall'inizio del rapporto aveva un comportamento geloso e possessivo nei confronti della donna, iniziando una serie di condotte e atteggiamenti vessatori, atti di prevaricazione e violenze tale da ingenerare nella vittima un costante stato di paura.

Ora l'uomo oltre ad aver dovuto abbandonare l'abitazione coniugale, non potrà avvicinarsi a moglie e figlia per non più di 500 metri. Una misura cautelare volta proprio a tutelare le due donne dalle violenze e prevaricazioni. Nel caso in cui dovesse riavvicinarsi sarà arrestato.

Il contrasto alla violenza di genere e l'ascolto delle vittime di atti persecutori, fanno sapere dall'Arma, rappresenta per i carabinieri una priorità istituzionale contrastata con ogni risorsa e mezzo messo a disposizione dalla legge.

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