Ospitati nella villa da sogno che fu di Raul Gardini, l'imprenditore che legò il proprio nome all'economia italiana degli anni Ottanta: una decina di profughi pachistani verranno alloggiati nella veneziana Villa Heriot, ai tempi residenza lagunare di Gardini.
Come riporta Il Gazzettino, un accordo tra il comune di Venezia e la prefettura ha consentito di alloggire dieci immigrati asiatici nella parte meno nobile del palazzo veneziano, che ad oggi è di proprietà comunale. Responsabile dell'accoglienza è la cooperativa di Mestre "Il Lievito".
Nonostante ai profughi venga riservata la parte meno lussuosa della struttura, si tratta comunque di un alloggio d'eccezione: la villa si estende su un appartamento di 555 metri quadri più una seconda abitazione di altri 121, in uno scoperto totale di 8600 metri, con tanto di attracco per le barche.
La villa è divisa in tre parti: una zona residenziale, un’area destinata all’attività industriale e poi una terza ala dove si colloca la chiesa dei Santi Cosma e
Damiano.La villa in origine era stata destinata alla figlia Eleonora, che l'avrebbe abitata dopo il matrimonio; tuttavia nel 1993, dopo diversi guai finanziari, Gardini si suicidò e la sua tragica scomparsa cambiò ogni cosa.
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