Verona, tensione al Congresso delle famiglie: "Voi rovinate il cervello ai bimbi", "Allora dovete uccidere i gay"

A Verona si chiude il Congresso delle famiglie. Tra polemiche e tensioni.

Verona, tensione al Congresso delle famiglie: "Voi rovinate il cervello ai bimbi", "Allora dovete uccidere i gay"

Si chiude il congresso di Verona che ha acceso i toni della politica e ha visto sabato oltre 20 mila persone scendere in piazza. Nel documento finale del congresso, l'attacco al gender e alla maternità surrogata: "Contrasto alla pratica dell'utero in affitto tramite una rogatoria internazionale e la protezione dei minori, a partire dai loro diritti ad avere una mamma e un papà, a non diventare oggetti di compravendita, di abusi sessuali e pedopornografia e a ricevere un'educazione che non metta in discussione la loro identità sessuale biologica e non li induca a una sessualizzazione precoce".

Sabato si è svolta la manifestazione delle femministe di Non una di Meno. In 20 mila hanno sfilato partendo dalla stazione di Verona Porta Nuova fino alla sinistra di Palazzo della Gran Guardia dove si stava svolgendo il Congresso.

E anche al mattino non sono mancate tensioni. “Non possiamo andare in giro mano nella mano perché ci uccidono – gridava una coppia gay, Angelo Amato e Andrea Galdone - andate in Borgo Venezia dove ci sono quelli di Forza Nuova, a loro l’hanno messa la camionetta per proteggerli, a noi non ce l’hanno messa. Nei miei quattro muri sono venuti con 30 litri di benzina”.

“Voi dite che siete discriminati – ha detto uno spagnolo difensore in tutto e per tutto della famiglia tradizionale – ma noi

siamo i discriminati. Voi non dovete rovinare il cervello del bambino”. “Allora ci dovete uccidere tutti – ha risposto Angelo – credi che uno si svegli alla mattina e diventi omosessuale così? È una cosa che abbiamo dentro”.

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