Cronache

Veronesi lascia l'Istituto europeo di oncologia

La decisione è stata presa nel cda. Gli succede Roberto Orecchia, già direttore della radioterapia all’Ieo

Veronesi lascia l'Istituto europeo di oncologia

Il professor Umberto Veronesi ha lasciato l’incarico di direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia, da lui fondato a Milano venti anni fa. La decisione è stata presa oggi nel consiglio di amministrazione dell’istituto. Gli succede Roberto Orecchia, già direttore della radioterapia all’Ieo. Veronesi sarà direttore scientifico emerito.

"In occasione della ricorrenza dei vent’anni dell’Istituto, riflettendo sullo sviluppo atteso nel prossimo futuro - scrive Veronesi in una nota - che si prospetta molto intenso, ho pensato che fosse giusto rinnovare i vertici della direzione scientifica, come mio atto di responsabilità personale e amore verso lo Ieo. Ho quindi deciso e proposto al Consiglio di Amministrazione di designare Roberto Orecchia come direttore scientifico e Pier Giuseppe Pelicci come direttore della ricerca, due persone entrate nell’Istituto 20 anni fa. In un futuro prossimo entrerà a far parte della direzione scientifica anche una nuova figura dedicata agli studi traslazionali, per dare ulteriore impulso all’integrazione fra ricerca e clinica, che è da sempre un nostro obiettivo prioritario e un nostro punto di forza".

Veronesi assicura che rimarrà nell’istituto, "come mi ha chiesto il consiglio di amministrazione, come direttore scientifico emerito per indirizzare le scelte strategiche della direzione scientifica e per aiutarla ad affrontare le nuove sfide che attendono il nostro Istituto, a seguito delle tre grandi rivoluzioni - tecnologica, genetica ed etica - che già hanno cambiato e continueranno a cambiare rapidamente il volto dell’oncologia".

Con la nuova squadra della direzione scientifica, prosegue l'oncologo, "continuerò quindi ad impegnarmi per la salvaguardia e la promozione dei principi e dei valori che hanno ispirato lo Ieo fin dalla sua costituzione e ne hanno sempre fatto un

538em;">unicum: umanità e scientificità, vale a dire amore empatico per i pazienti e fiducia nella ricerca".

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