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Vertice sugli abusi, tradizionalisti in piazza: "Il Papa condanni anche l'omosessualità"

La manifestazione silenziosa delle "sentinelle" tradizionaliste alla vigilia del summit sugli abusi che si aprirà giovedì prossimo in Vaticano: "Il Papa condanni l'omosessualità organizzata all'interno della Chiesa, che è alla base della pedofilia"

Vertice sugli abusi, tradizionalisti in piazza: "Il Papa condanni anche l'omosessualità"

“Ci sembra riduttivo organizzare un vertice sul tema della pedofilia ignorando un problema molto più vasto, quello dell’omosessualità organizzata, all’interno della chiesa, che è alla base degli abusi stessi”. Roberto De Mattei, storico ed esponente del mondo cattolico conservatore, è in prima fila, con il rosario stretto tra le dita, assieme alle altre “sentinelle” (guarda il video).

Un centinaio di laici cattolici provenienti da tutto il mondo che si sono dati appuntamento a piazza San Silvestro, nel centro di Roma, dove hanno organizzato una manifestazione silenziosa per chiedere ai vescovi di trovare “il coraggio” per “rompere il silenzio”, alla vigilia del vertice sugli abusi che si aprirà giovedì prossimo in Vaticano. “Il nostro è un appello ai pastori della chiesa perché alzino la voce contro la piaga dell’omosessualità, che rappresenta una struttura di potere all'interno della Chiesa”, spiega De Mattei.

Immobili e disposti in file da dieci, c’è chi sgrana le coroncine una dopo l’altra e chi ha lo sguardo fisso sul libro che si è portato da casa. Sembrano un piccolo esercito e si definiscono, per questo, “acies ordinata”. Chiedono a Papa Francesco una presa di posizione forte, non solo sul tema degli abusi ma anche, si legge nel volantino distribuito in piazza dagli attivisti cattolici, “sul tema della corruzione morale, che comprende ogni violazione della legge divina e naturale, a cominciare dalla terribile piaga dell’omosessualità”. “Non si può ignorare la questione delle lobby omosessuali all’interno della chiesa, è un problema che va affrontato e non c’è momento migliore di questa riunione per farlo”, incalza l’avvocato Claudio Vitelli, tra i promotori dell’iniziativa, invocando “un’azione di pulizia e di controllo interno a partire dai seminari”.

“Purtroppo se ci sono dei lupi in mezzo al gregge – ha aggiunto - è necessario che vengano allontanati”. Secondo i dati sciorinati dai tradizionalisti l’81% delle vittime degli abusi sessuali clericali sarebbero ragazzi dai 14 ai 17 anni. Su questo tema, però, alla vigilia del summit di giovedì, alcuni membri di spicco del Comitato organizzatore del vertice sulla protezione dei minori hanno già spiegato in modo categorico la posizione della Santa Sede. “È importante riconoscere il fatto che gli abusi coinvolgano soprattutto i maschi, nel contempo, però, bisogna ribadire che l'omosessualità non è una causa della pedofilia”, ha chiarito ieri il cardinale Blase Cupich, arcivescovo di Chicago, alla conferenza stampa di presentazione del vertice.

Ciò non toglie che la linea del pontificato di Francesco sugli abusi sia quella della tolleranza zero. A testimoniarlo in modo inequivocabile è l’annuncio, arrivato lo scorso fine settimana, della riduzione allo stato laicale dell'ex Arcivescovo di Washington, Theodore McCarrick, il porporato americano ultraottantenne accusato di aver approfittato sessualmente di minori, seminaristi e sacerdoti. Una condanna senza appello, con cui Papa Francesco sembra rispondere alle accuse di immobilismo mossegli qualche mese fa dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò. I tradizionalisti che sono scesi in piazza oggi parlano di “decisione ineccepibile e doverosa”. Ma, anche su questo non mancano le critiche. “Si tratta di un atto apparentemente forte – spiega De Mattei - ma dalla Santa Sede ci aspetteremmo una condanna più profetica e coraggiosa di quelle colpe morali che vengono promosse dagli stati laici contemporanei”.

Al vertice contro la pedofilia, che andrà avanti per quattro giorni, da giovedì a domenica, parteciperanno in 190 tra religiosi, laici ed esperti.

E uno spazio alla vigilia del summit sarà dedicato proprio alle vittime stesse degli abusi del clero, che a Roma incontreranno i membri del comitato organizzatore. Per il Papa si tratta di “una sfida urgente”. Ed il cammino tracciato finora dal Santo Padre è nel segno del rigore.

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