Coronavirus

Viaggi e rischio contagi: le Regioni più "sicure" dove passare il Natale

L'Italia si trova comunque in una situazione molto più sicura rispetto agli altri Paesi europei. Molti connazionali passeranno le vacanze invernali nel Belpaese

Viaggi e rischio contagi: le Regioni più "sicure" dove passare il Natale

Saranno tanti gli italiani che decideranno di trascorrere le prossime vacanze natalizie nelle Regioni italiane. Come diversi potrebbero essere gli stranieri che eviteranno magari di varcare la frontiera italiana dopo la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Coloro che decideranno di restare nel Belpaese daranno quasi sicuramente un occhio alla situazione epidemiologica delle zone di turismo, così da non rischiare cambi di colore improvvisi, varie limitazioni ed eventuali quarantene. I problemi maggiori dovrebbero però riguardare solo i non vaccinati, per gli altri la situazione non dovrebbe mutare.

Anche se la Regione dovesse colorarsi di giallo o arancione, per i vaccinati, che sono quindi in possesso del super Green pass, non ci sarebbero limitazioni, mentre non si può dire lo stesso per chi non è immunizzato. Per esempio in zona arancione si potrà continuare a sciare, ma solo gli immunizzati potranno accedere agli impianti di risalita. Prima di chiudere le valigie e mettersi in viaggio quindi un’occhiata a bollettini giornalieri e monitoraggi settimanali è d’obbligo, quantomeno per stare tranquilli.

La situazione nelle Regioni italiane

Per ora le Regioni da questo punto di vista più tranquille sono il Molise, la Puglia e la Sardegna che hanno curve epidemiologiche più favorevoli rispetto alle altre. Da tenere in considerazione anche i luoghi dove c’è maggiore rischio di contrarre il virus. In giallo abbiamo per il momento la provincia autonoma di Bolzano che insieme al Veneto superano i mille nuovi casi settimanali per 100mila abitanti. Anche il Friuli-Venezia Giulia e la Calabria sono gialle ma le situazioni sono diverse. Per quanto riguarda la prima ha dovuto fare i conti prima con le manifestazioni dei no-vax al porto di Trieste e poi con la vicina Slovenia, non proprio messa benissimo dal punto di vista della curva epidemiologica. In questo caso la situazione sta migliorando ma la curva è ancora in salita. La Calabria invece ha da poco cambiato colore e il suo miglioramento si potrà vedere solo all’inizio del prossimo anno.

Come detto in precedenza il Molise è la meta in questo momento più sicura. Qui troviamo infatti l’incidenza dei nuovi casi sulla popolazione più bassa di tutte, secondo quanto emerso dai dati della Fondazione Gimbe relativi al periodo compreso tra l’8 e il 14 dicembre. Vi sono infatti solo 62 positivi su 100mila abitanti, numero in calo del 21,6% rispetto alla settimana precedente. Anche i numeri che si registrano negli ospedali riflettono la stessa situazione.

I dati delle ospedalizzazioni

In base alle proiezioni del Messaggero sui dati raccolti quotidianamente dalla Protezione Civile o comunicati dai territori all'Iss, il Molise mostra tassi di occupazione molto bassi, al 5%, sia nei reparti di area medica che in quelli delle terapie intensive. Anche la curva ospedaliera è in contrazione, con un Rt ospedaliero al momento all'1,10. Entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare sotto l’1. Situazione simile anche in Abruzzo e in Umbria. Ma per queste Regioni la prudenza è d’obbligo perché hanno avuto una fase acuta dell’epidemia con incidenze per la prima Regione a 446 e per la seconda a 297 casi per 100mila abitanti. Più sicura sembrerebbe quindi la Puglia, che mostra tassi di ospedalizzazione bassi: 5% per aree mediche e 4% per le terapie intensive, anche se in leggera crescita, l’incidenza è a 141 nuovi casi. Subito dopo troviamo la Sardegna con una incidenza di 210 positivi ogni 100mila abitanti nel periodo compreso tra l’8 e il 14 dicembre. Le previsioni parlano, tra Natale e Capodanno, di tassi di ospedalizzazione controllati e in diminuzione.

Il nostro Paese, se raffrontato con gli altri Stati europei, ha sicuramente una situazione migliore. Questo significa che anche le Regioni dove le incidenze sono più elevate, come per esempio il Lazio a 540, la Lombardia a 506, l'Emilia-Romagna a 781 e la Campania a 384, la situazione è comunque sotto controllo.

Da ricordarsi comunque che oltre alla vaccinazione è importante mantenere il giusto distanziamento e utilizzare la mascherina nei luoghi chiusi o anche in presenza di assembramenti o persone fragili.

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