Coronavirus

"Troppa fretta...". I dubbi di Garavaglia sulla mossa di Draghi

"Avremmo dovuto parlarne di più". Secondo il ministro del Turismo la stretta sui viaggi è stata decisa troppo velocemente e con nessun preavviso: "Gli operatori sono in difficoltà"

Turismo, Garavaglia: “Restrizioni adottate con troppa fretta”

Pur ribadendo piena fiducia nel governo e nel premier Mario Draghi, il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, si è mostrato critico riguardo la stretta sui viaggi e gli ingressi in Italia. In una intervista al Corriere della Sera si è detto non in accordo con la misura presa: “È una mazzata inaspettata, purtroppo non se ne è parlato a sufficienza e sarebbe stato meglio discuterne più approfonditamente".

I dubbi di Garavaglia

Garavaglia ha spiegato quindi il suo punto di vista sottolineando che secondo lui il problema è "l'assoluta impossibilità da parte degli operatori del settore di programmare l'attività". Il leghista ha poi attaccato parlando di una misura che, "introdotta dall'oggi al domani, crea enormi problemi a chi doveva mettersi in viaggio". Ha però tenuto a dire di avere “totale fiducia in Mario Draghi". Quello che secondo il parere di Garavaglia servirebbe adesso "non è una comunicazione martellante, bensì la capacità di trasferire messaggi corretti". Insomma, il ministro teme un effetto negativo per gli operatori del settore, messi già in ginocchio dalla pandemia, in seguito alle restrizioni adottate nelle ultime ore.

Infatti l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza ha introdotto da ieri misure più stringenti per coloro che entrano in Italia da un Paese straniero. Tra queste anche l’obbligo di presentare un tampone con esito negativo, regola che vale anche per chi arriva da Paesi europei. Secondo Garavaglia il punto è soprattutto la mancanza di preavviso: "Se proprio andava fatto poteva essere stabilito con un preavviso di una settimana. In questo momento quello che serve non è una comunicazione martellante, bensì la capacità di trasferire messaggi corretti, come, per esempio, che si può andare in montagna a sciare anche se una regione è arancione".

In arrivo altri soldi per il settore

Tra l’altro le nuove restrizioni decise dall’Italia non sono piaciute a Bruxelles che ha sollevato non poche perplessità in proposito. Il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio rivendicano invece la loro scelta sottolineando però che la situazione nel nostro Paese è migliore rispetto a quella di altri Stati. Garavaglia ha infine aggiunto che arriveranno altri soldi per gli operatori del settore: "Nell'ultimo Consiglio dei ministri abbiamo concordato uno stanziamento aggiuntivo, in ragione del fatto che il fondo per il Bonus vacanza non è stato interamente utilizzato e che esisteva l'impegno a destinare l'eventuale residuo al turismo".

Infatti risultano ancora circa 280 milioni residuali e sono necessari almeno 100 milioni per integrare le risorse già esistenti pari a 150 milioni.

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