Cronache

Vibo Valentia, spari contro tre migranti: rubavano ferro in una fabbrica

Secondo una prima ricostruzione dei fatti pare che i tre stessero per commettere un furto

Vibo Valentia, spari contro tre migranti: rubavano ferro in una fabbrica

Un migrante è morto e altri due suoi amici extracomunitari sono stati feriti da colpi di fucile sparati ieri sera in provincia di Vibo Valentia, in Calabria. Il giovane uomo, originario del Mali non ce l'ha fatta ed è morto durante la notte nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale Riuniti di Reggio Calabria.

Sacko Soumayla era il suo nome e aveva 29 anni. La sparatoria è avvenuta nei pressi di un bivio per la frazione "Calimera" del Comune di San Calogero, nel vibonese. È ancora da chiarire la dinamica dei fatti, ma sembra che i tre si trovassero nella zona per compiere un furto quando sono stati colpiti dai proiettili. Ancora non è stato dato un volto all'autore del gesto. Sono in corso le indagini dei carabinieri di Tropea. I tre migranti vivevano nell'area della tendopoli di San Ferdinando, un Comune in provincia di Reggio Calabria, in cui soggiornano i braccianti impegnati nei campi nella piana di Gioia Tauro. Per questo è stata decisa l'ulteriore intensificazione dei controlli nella zona.

I carabinieri di Tropea, che indagano sull'omicidio, escludono la pista xenofoba. L'uomo è stato ucciso a colpi di fucile mentre, insieme a un altro migrante, prelevava materiale ferroso da un'ex acciaieria in disuso e abbandonata a sé stessa da anni, senza più proprietario. Probabilmente per prendere alcune lamiere da utilizzare nella baraccopoli per farsi un riparo. Secondo gli investigatori è, inoltre, errato parlare di furto, perché non esiste nessun proprietario che possa rivendicare l'asportazione del materiale sottratto. Inoltre l'assassino, che non è ancora stato rintracciato, potrebbe essere lui stesso un frequentatore della zona che già in passato avrebbe saccheggiato di materiale ferroso la fabbrica diroccata.

Ieri sera i due migranti erano arrivati all'ex acciaieria con una bicicletta: il 29enne, centrato da colpi di fucile, è morto poco dopo in ospedale, mentre l'amico si è procurato delle ferite, non gravi, cadendo a terra. Secondo i carabinieri è plausibile che l'assassino non conoscesse l'impegno sindacale della vittima, attivista dell'Unione sindacale di base.

"Ad un certo punto si è fermata una Fiat Punto bianca vecchio modello ed è sceso un uomo che ci ha sparato quattro volte" pare abbia dichiarato uno dei migranti rimasti feriti, come si legge su La Gazzetta del Sud.

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