Nero di Troia, Negroamaro, Primitivo: ecco i tre vini che vanno a ruba tra gli scaffali dei supermercati italiani.
Un trio tutto pugliese e rosso. Così la regione degli ulivi e delle uve vuol rubare lo scettro al Veneto, da sempre tra le regioni leader nella produzione di vino.
I vini pugliesi tentano l'impresa proprio in Veneto, alla vigilia del Vinitaly (l’appuntamento annuale con il mondo vinicolo a Verona, ndr). Lì si tireranno le somme per capire qual è il vino che va per la maggiore e come sono cambiati i gusti degli intenditori.
Dalla Daunia al Salento, i tre vini, corposi e amabili, attraversano l’intero “tacco” d’Italia dai vitigni più variegati di uva nera.
Secondo i dati dell’IRI (Istituto di Ricerca Industriale) Negroamaro e Primitivo vengono classificati tra i vini speciali con maggior tasso di crescita nel 2015 rispetto all’anno precedente, con il +13 per cento e il +8,6 per cento. In pratica il Negroamaro al dettaglio vende circa 2 milioni e mezzo di litri ed il Primitivo vende circa 2 milioni e 200mila litri circa.
Dati da capogiro se si pensa che la Puglia, nonostante la sua produzione di vino sia consolidata nel tempo, ha sempre dovuto sgomitare per farsi spazio nel mercato nazionale ed estero.
Un Sud che batte il Nord, a dispetto di altri settori, ed una Puglia sul podio del vino. E’ il panorama a meno di un mese dall’inizio del Vinitaly. E se emerge che la vendita di vino italiano è aumentata nella grande distribuzione, questo lo si deve anche ai produttori del Sud.
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