"È la fine", poi il lampo. Ma Juliane sopravvisse allo schianto

Il giorno della Vigilia di Natale del 1971 un aereo della compagnia Lansa partì da Lima per Iquitos. Mentre stava sorvolando la foresta amazzonica, un fulmine lo colpì, facendolo precipitare: ci fu una superstite

Screen ricostruzione MauricioPC via YouTube
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24 dicembre 1971. Dall'aeroporto internazionale Jorge Chávez di Lima, Perù, decolla il volo Lansa 508, diretto a Iquitos, con 96 persone a bordo. Mentre sta sorvolando l'Amazzonia, a circa 21.000 piedi di altezza, il Lockheed L-188 Electra incappa in una zona con violenti temporali. La turbolenza è forte, ma i piloti, che hanno premura di arrivare a destinazione dato che il Natale si avvicina, proseguono il volo.

La tempesta è così intensa che un fulmine colpirà la carlinga, facendo precipitare l'aereo nella foresta amazzonica. Nell'impatto moriranno tutti i passeggeri tranne una, la diciassettenne Juliane Koepcke. La ragazza, miracolosamente scampata alla tragedia, sarà costretta a sopravvivere per giorni nella giungla, prima che alcuni uomini la portino in salvo.

L'incidente

Il giorno della Vigilia di Natale del 1971 il volo 508 operato dalla compagnia peruviana Lansa (Lineas Aéreas Nacionales Sa) decolla dalla capitale Lima, con destinazione finale Iquitos, nel nord del paese. Il volo prevede una fermata intermedia a Pucallpa, ma dopo soli dieci minuti di viaggio il velivolo finisce nel mezzo di una violenta turbolenza, causata da forti temporali.

I piloti decidono, nonostante le pessime condizioni atmosferiche, di proseguire il volo, ma a 21.000 piedi un lampo accecante colpisce il Lockheed, facendolo schiantare in picchiata al suolo. I passeggeri e l'equipaggio giacciono tutti senza vita dopo il terribile impatto, tranne uno, una ragazza adolescente.

Juliane, la ragazza che sopravvisse allo schianto

Il nome della giovane è Juliane Koepcke, ha diciassette anni e si trovava su quel volo sfortunato con la madre, una biologa di origini tedesche, per raggiungere il padre, anche lui biologo, nella stazione di ricerca di Panguana, nella foresta amazzonica peruviana. La Lansa non godeva di una buona reputazione. Due suoi aeroplani erano già rimasti coinvolti in brutti incidenti, ma Juliane e la madre decidono di salire sul Lockheed ugualmente. "Sapevamo che quella compagnia aerea aveva una pessima reputazione, ma volevamo assolutamente raggiungere mio padre per Natale - racconta la signora Koepcke alla Cnn - A un certo punto entrammo dentro delle nuvole nere, l'aereo iniziò a ballare e mia madre divenne molto nervosa. Fummo accecate da un lampo e il velivolo iniziò a precipitare. Mia madre urlò: Ecco, è la fine!".

Juliane prosegue ricordando l'inquietante silenzio mentre ancora seduta, precipitava nel vuoto, prima di perdere conoscenza e risvegliarsi il giorno dopo. "Quando mi svegliai ero sola sul sedile dell'aereo e vicino a me c'era un'intera fila di posti". La giovane si risveglia ancora seduta con la cintura allacciata, presenta diverse ferite, tra cui un taglio profondo a un braccio, ma nonostante lo choc, è viva. Ma com'è possibile che sia riuscita a salvarsi dopo una caduta di oltre 3.000 metri?

In seguito gli inquirenti affermeranno che Juliane era seduta in una delle file centrali da tre posti, e che l'ampiezza dei sedili, unita alla fitta vegetazione su cui era caduto l'aereo, le avrebbero salvato la vita. Intorno a Juliane si stagliano rottami e i corpi dei passeggeri che volavano con lei, tra cui la madre Maria, che verrà riconosciuta dalle autorità tempo dopo.

Nonostante la disperazione, la ragazza si fa forza e si mette in marcia nel fitto della giungla, dove camminerà per dieci giorni, fortunatamente senza incontrare animali pericolosi e mettendo in pratica gli insegnamenti del padre. "Quando trovi un torrente, seguilo, ti porterà a un fiume", si raccomandava sempre il signor Koepcke e Juliane capisce che l'unico modo per uscire viva da quell'inferno è ascoltarlo. Allo stremo delle forze e con la ferita al braccio infestata dai parassiti, la ragazza scorge come un miraggio una barca lungo il fiume e un capanno, dove si accascia, ormai incosciente. Fortunatamente il giorno seguente viene trovata da alcuni boscaioli del posto che la porteranno in ospedale, salvandole la vita.

Le indagini

Una volta avviate le indagini sull'incidente del volo 508, gli investigatori scoperchiarono un vaso di Pandora di enormi dimensioni, riguardante gli aerei della Lansa. Si legge su History of Yesterday che i meccanici della compagnia aerea non venivano accuratamente addestrati ad occuparsi di aerei, perchè esperti solo di moto e automobili. Ma non è finita qui.

Ciò che le autorità scoprirono ha dell'incredibile: il Lockheed che precipitò in Perù era stato interamente costruito assemblando pezzi di altri aereomobili dismessi. Tutti questi fattori portarono la Lansa a sospendere tutti i voli e a chiudere i battenti nel 1972.

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