Yara, le indagini potevano concludersi due anni prima

Il clamoroso errore degli inquirenti ammesso in aula: avevano già trovato la madre di Bossetti, ma il test del Dna è stato effettuato su un campione sbagliato

Yara, le indagini potevano concludersi due anni prima

Gli errori che hanno ritardato l'identificazione di Ignoto 1 nelle indagini sulla morte di Yara Gambirasio sono stati ammessi anche in aula durante il processo.

Come scrive Luca Telese su Libero, infatti, l'ex capo della squadra mobile di Bergamo, Gianpaolo Bonafini ha confermato che un primo test del Dna a Ester Arzuffi, madre di Massimo Bossetti, era risultato negativo, perché il campione preso in esame non era quello del potenziale assassino della tredicenne, ma con quello della madre della ragazzina. Un errore che, se evitato, avrebbe potuto portare al muratore di Mapello ben due anni prima, con anche maggiori possibilità da parte degli inquirenti di trovare maggiori prove a suo carico.

Un "paradosso", lo definisce Telese: "Avevano in mano Ester Arzuffi due anni prima dell' arresto di Bossetti, ma non si erano accorti che era proprio lei la donna che stavano cercando ovunque".

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