Il Csm trasferisce Castellano: «Incompatibile»

Il giudice accusato di passare notizie a Consorte

Anna Maria Greco

da Roma

Consigli a Giovanni Consorte, interventi in sua difesa per procedimenti penali, rivelazione di notizie riservate, «sistematica» disponibilità alle richieste dell’ex-presidente di Unipol. Così, Francesco Castellano si è messo nei guai. E ieri il plenum del Csm ha deciso il trasferimento d’ufficio del presidente del tribunale di sorveglianza di Milano, indagato a Perugia nell’inchiesta sulla scalata di Unipol alla Bnl.
Due ore di dibattito a Palazzo de’ Marescialli e poi la decisione, su proposta della prima commissione, è arrivata all’unanimità, con la sola rituale astensione del vicepresidente, Virginio Rognoni. Castellano lascia dunque Milano e le sue funzioni per «incompatibilità ambientale e funzionale».
Lui era lì, nell’aula del Csm, e poco prima in un’appassionata autodifesa aveva rivendicato la correttezza del proprio operato, definendo «inconsistenti» le accuse del Consiglio e dicendosi vittima di una «campagna di stampa denigratoria», legata anche alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche. Ma l’organo di autogoverno delle toghe non gli ha dato credito, affermando che l’istruttoria ha accertato la gravità dei suoi comportamenti, che hanno compromesso il prestigio del suo ruolo in magistratura. Castellano, secondo la delibera scritta dal relatore Francesco Menditto, non solo ha dato consigli a Consorte sulle sue vicende giudiziarie ma si è spinto fino a «caldeggiare le tesi» della sua difesa con il procuratore di Milano e «non ha esitato» a riferire allo stesso Consorte, «a distanza di poche ore dalla casuale conoscenza dell’esistenza di un esposto contro Unipol» presentato dal Banco di Bilbao.
Quattro punti lo inchiodano: 1) Castellano ha fornito a Consorte l’interpretazione della legge sull’insider trading; 2) gli ha riferito che forse la sua linea telefonica era sotto controllo; 3) gli ha dato indicazioni sull’operazione Unipol-Bnl; 4) ha sollecitato l’ex presidente di Unipol «ad assumere una certa persona».

La decisione del Csm è impugnabile e Castellano potrebbe ricorrere al Tar per la sospensione della delibera di trasferimento d'ufficio del Csm, ma per ora il suo difensore Pietro Dubolino non anticipa nulla.
Lo stesso plenum del Csm ha confermato a capo dell’Ispettorato del ministero della Giustizia Arcibaldo Miller e ha nominato Claudio Castelli capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria.

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