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Il Csm zittisce il pm Scelsi: "Laudati non va trasferito, il fascicolo venga archiviato"

Il procuratore di Bari era stato accusato da Scelsi di aver rallentato l’inchiesta sulle presunte escort che Tarantini avrebbe portato nelle residenze del Cav. Mancano i presupposti

Il Csm zittisce il pm Scelsi: "Laudati non va trasferito, il fascicolo venga archiviato"

La prima commissione del Consiglio superiore della magistratura ha chiesto di archiviare il fascicolo sul procuratore di Bari Antonio Laudati. Il magistrato era stato accusato dal pm Pino Scelsi di aver rallentato l’inchiesta sulle presunte escort che l’imprenditore Giampaolo Tarantini avrebbe portato nelle residenze dell'ex premier Silvio Berlusconi. Secondo il Csm, mancano infatti i presupposti per un suo trasferimento d’ufficio.

La Commissione è giunta a un’unica conclusione ma si è divisa nelle motivazioni e nella valutazione dei comportamenti di Laudati. Proprio per questo il Csm ha licenziato due proposte alternative. Una di maggioranza, del relatore democratico Guido Calvi, che è stata sottoscritta dal presidente della Commissione Nicolò Zanon (Pdl) e dai togati Riccardo Fuzio (Unicost) e Paolo Corder (indipendente). Una di minoranza, votata dai consiglieri di Area, il cartello elettorale delle correnti di sinistra, Paolo Carfì e Vittorio Borraccetti. Secondo la maggioranza, dunque, pur essendoci state alcune condotte non chiare da parte del procuratore di Bari, non hanno leso l’indipendente e imparziale esercizio della giurisdizione, come richiede invece la norma sul trasferimento d’ufficio. Molto pesante la relazione di minoranza. Secondo la componente di sinistra del Csm, infatti, il comportamento di Laudati non sarebbe esente da censure. Si tratta di fatti di rilievo disciplinare che, in quanto tali, impediscono l’intervento del Csm.

Il pm Scelsi, che ora lavora alla procura generale di Bari, aveva accusato Laudati non solo di aver rallentato le indagini sulle presunte escort, ma anche di aver affidato a una struttura delle Fiamme Gialle una sorta di indagine parallela col compito di controllare il lavoro dei sostituti procuratori. Non solo. Scelsi aveva raccontato ai consiglieri di una riunione informale che Laudati aveva tenuto prima del suo insediamento al vertice della procura di Bari, nella quale era presente come "uomo di Alfano".

Accuse subito bollate come "false e calunniose" dal procuratore nella sua audizione del 22 settembre scorso davanti ai consiglieri di Palazzo dei Marescialli.

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