La bottiglia «coccodrillata », di norma risulta una tamarrata nel 99% dei casi. C’è invece un unico distillato per cui il packaging in cui il vetro ricorda la pelle del rettile è invece un oggetto delizioso, che fa bella mostra di sé nelle bottigliere. Stiamo parlando di Eminente, forse il brand più rappresentativo della nuova generazione di rum cubani.
A Cuba il distillato di canna da zucchero tradizionale è il cosiddetto ron ligero (Bacardi, Havana Club...), ovvero rum da melassa distillato in alambicchi a colonna industriali, che danno uno spirito leggero appunto, ideale per la miscelazione. César Martì, invece, ha ideato e realizzato un rum pieno e profondo, da assaporare liscio. Una revoluciòn, direbbero in quella che - e torniamo al rettile - è chiamata anche isla del cocodrilo.
César è il più giovane Maestro Ronero di Cuba ed è cresciuto nell’industria del rum, imparando il mestiere di distillatore dai nonni materni. Sono loro che gli hanno insegnato che l’anima più autentica del rum cubano sta nelle aguardientes, acquaviti di canna che César assembla ai ron ligeros per dar vita a Eminente. Chimico, enologo, «sarto» del rum: tutti saperi che si respirano poi nel bicchiere.
L’ultima sua creazione si chiama Gran Reserva Edition n.2, è composto all’80% da aguardiente di grande profondità e aromaticità e viene affinato per l’ultimo periodo della maturazioni in botti che precedentemente avevano contenuto Sauternes. Il vino da dessert francese conferisce al rum delle note di frutta candita e albicocca secca che si sposano benissimo con la naturale morbidezza vanigliata di Eminente. Caramello, un lieve tocco di cacao e legno e un retrogusto floreale lo rendono una bevuta facile ma non banale, un rum dolce ma mai stucchevole.
Il pairing col cibo (salato, non con il solito cioccolato!) è interessante, così come quello con la fumata lenta. Qualcuno ha detto sigaro Habana?
Eminente Gran Reserva n.2, 43.2%, 75 euro