Cuffaro prosciolto Legittima per il gup l’infornata in Regione di venti capiredattori

L’assoluzione con formula piena, forse, l’avrebbe preferita per il caso più grave che pende sulla sua testa, l’accusa di favoreggiamento con l’aggravante dell’aver favorito la mafia che lo ha visto già condannato due volte, in primo e secondo grado, e che rischia di spedirlo in galera, qualora la Cassazione confermi. Ma l’ex governatore di Sicilia, oggi senatore Udc in rotta con Casini, Salvatore Cuffaro, deve accontentarsi di un’assoluzione sì, ma dall’accusa di abuso d’ufficio. Per il gup di Palermo l’assunzione a chiamata diretta di venti giornalisti dell’ufficio stampa della Regione, tutti reclutati a tempo indeterminato e tutti con contratto di capo redattore, è stata legittima. Il putiferio era scoppiato qualche mese fa, con una doppia inchiesta della Corte dei conti (che ha stimato un danno erariale di 7 milioni di euro) e della Procura. Aveva fatto scandalo il reclutamento senza concorso.

Ma la Sicilia aveva una norma ad hoc che lo consentiva. E infatti ora il proscioglimento è arrivato. «Assolto perché il fatto non sussiste», ha stabilito il gup. E Cuffaro, sia pure in tono minore, esulta: «Non posso che gioire».

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