La "fase 2" scatena la rissa nel M5S. "Ma Conte non si tocca"

Il nuovo Dpcm fa discutere ma, per il Movimento 5 Stelle, le linee guide dettate da Conte sono l'unica strada percorribile: "Non è il momento delle polemiche"

La "fase 2" scatena la rissa nel M5S. "Ma Conte non si tocca"
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La fase 2 è di là da venire, così come l'attuazione del nuovo Dpcm varato dal premier Giuseppe Conte, d'accordo con la Task force governativa guidata da Colao, che diventerà esecutivo a partire dal prossimo 4 maggio.

In molti, durante queste ore, hanno mostrato qualche ragionevole rimostranza circa le nuove - ma non nuovissime - misure adottate dal Governo nel periodo che viene definito 'di convivenza col virus'. A suscitare non poche perplessità è la decisione di non riapire le piccole attività di commercio al dettaglio, e di ristorazione, che potranno alzare le saracinesche soltanto a partire dal 18 di maggio; mentre per le altre toccherà attendere il primo di giugno. Modus operandi non condiviso, a quanto pare, anche dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, sebbene se ne guardino bene dall'innescare una polemica che rischierebbe di far scricchiolare le sedute di Palazzo Montecitorio.

A tal proposito, il viceministro dell'Interno nonché capo politico dei M5S, Vito Crimi, si è così dilungato su un post sulla sua pagina Facebook: "Oggi ci troviamo a dover assumere una decisione estremamente delicata. Due le strade. Potremmo riaprire tutte le attività sul territorio nazionale il più presto possibile, ma con il rischio di una ricaduta, di una nuova ondata di contagi che si rivelerebbe ben più disastrosa ed insostenibile per il Paese, che potrebbe non reggere un nuovo lockdown. - si legge nel post - Oppure potremmo ripartire in modo graduale e ragionato, resistendo ancora un po' di tempo, per consentire un ritorno alla normalità in condizioni di sicurezza permanenti. È quello che vogliamo fare, e stiamo già facendo: riaprire con intelligenza e moderazione, per non doverci rinchiudere nuovamente in casa".

La linea è stata quindi decisa ed è inviolabile. Ora sta alle opposizioni, e ai cittadini italiani, digerirla. "Credo che in una situazione eccezionale come quella che sta vivendo il Paese, una politica autorevole di qualunque colore ed orientamento non debba scontrarsi sul merito delle misure che si è scelto di adottare. - continua Crimi - Dovrebbe invece discutere di come attuarle, queste misure, e di come renderle le migliori possibili in questo momento". Parebbe quindi che spetti al governo e al premier Giuseppe Conte, la cui posizione non è mai stata messa in discussione, decidere come si dovrà procedere: l'opposizione si dovrà limitare ad avallare le decisioni dell'esecutivo fornendo supporto per la loro realizzazione. Tant'è.

L'invito rivolto ai cittadini, pertanto, resta sempre lo stesso: "Dobbiamo investire oggi sulla prudenza per guadagnare

velocità e sicurezza in futuro, quando potremo correre. - conclude - Coraggio. Sappiamo che il momento è difficile, molto, ma dobbiamo resistere e agire con senno. Insieme andiamo avanti, insieme ne usciamo".

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