Cultura e Spettacoli

"Nuovo Cinema Paradiso" 30 anni fa vinceva la Palma D'Oro al Festival di Cannes

"Un film che inizialmente fu un flop, andò malissimo - racconta Totò Cascio - uscì con la versione integrale e un pò forse annoiava"

"Nuovo Cinema Paradiso" 30 anni fa vinceva la Palma D'Oro al Festival di Cannes

Il film "Nuovo Cinema Paradiso" 30 anni fa vinceva la Palma D'Oro al Festival di Cannes, ma all'inizio non riscosse molto successo, fu un flop. La magia della sala cinematografica, dal dopoguerra agli anni ’80, attraverso l'amicizia tra un ragazzino e il proiezionista di un piccolo paese siciliano. Un'appassionata dichiarazione d’amore, soprattutto un viaggio nella memoria di ciò che per oltre tre decenni il cinema come esperienza collettiva ha rappresentato per i suoi spettatori, grazie alle migliaia di sale cinematografiche sparse in ogni angolo del nostro paese.

All’inizio, il 17 Novembre del 1988 quando il film uscì fu un fiasco, gli incassi furono disastrosi in tutta Italia e non fu apprezzato dalla critica. Solo a Messina, grazie all’intuito del gestore di una piccola sala cinematografica chiamata “Aurora”, avvenne il miracolo.

Gianni Parlagreco, questo il nome del gestore del cinema, stupito del flop clamoroso che il film fece, decise di invitare il pubblico a vederlo gratis e di pagarlo solo se effettivamente fosse piaciuto. Il risultato fu clamoroso : tutti pagarono il biglietto dopo aver visto sul maxi schermo la storia del piccolo Totò. Fu grazie al pubblico di Messina se il film divenne quindi così famoso. Dei 120 milioni che incassò, 72 furono quelli nella città di Messina.

Il 17 Maggio del 1989 con la prestigiosa Palma D’oro al Festival di Cannes, inizia l’exploit. L’anno successivo, nel 1990, il film di Giuseppe Tornatore vinse il Golden Globe e l’Oscar come miglior film straniero. Un film struggente, malinconico, accompagnato dalla colonna sonora firmata Ennio Morricone, che costò nel 1990 l’Oscar al regista Tornatore e a Totò Cascio che ebbe un enorme successo internazionale e la conquista del British Academy of Film and Television Arts nella categoria attore non protagonista (il più giovane a riceverlo) e tanti premi che susseguirono di lì a poi. Nel cast, Philippe Noiret, scomparso qualche anno fa, che spronava Salvatore a lasciare la propria Sicilia per affermarsi nella vita. Totò, quel tenero bambino, che correva qua e la, con l’accento tipico della sua città natale, Palazzo Adriano, un piccolo centro in provincia di Palermo, con i suoi occhi da cerbiatto, profondi e furbi, il suo sorriso travolgente e la sua genuinità, oggi di anni ne ha 39. Fu notato per caso, quando andarono a visitare i bambini a scuola, per cercare un bimbo che facesse contrasto con la “stazza” di Philippe Noiret (Alfredo), un omone altro e robusto. Cominciò il primo incontro con Giuseppe Tornatore, che rimase subito colpito da questo bambino vivace che di lì a qualche anno gli avrebbe fatto vincere il premio Oscar ad Hollywood.

Il bambino più minuto della classe, prelevato per caso in una scuola nell’entroterra siciliano, che diventa una star. Comincia per Totò l’ascesa, i registi più importanti del mondo lo cercano e lui comincia a girare parecchi film, dieci per l’esattezza. Poi decide di fare una pausa. Pausa, questa, che l’ha portato a diventare un imprenditore di successo.

“Qualunque cosa farai, amala, come amavi la cabina del paradiso”. Una frase, questa del film, che Totò ha fatto sua, nella vita di tutti i giorni. Oggi, ha investito con le attività commerciali, ha aperto due supermercati, un ristorante e un bed and breakfast nel cuore della Sicilia.

“Inizialmente fu un disastro – racconta oggi Totò Cascio – era estate, la scuola era finita e io volevo andare a giocare con i miei amici, per me stare lì era una sofferenza. Un giorno feci arrabbiare di brutto Tornatore, perché gli feci ripetere una scena ventimila volte. Lui per spronarmi mi disse: “A Roma sono tutti scontenti di te”. Per Roma, lui intendeva la casa di produzione. Lì capii che non era un gioco e di colpo diventai un piccolo uomo. Ero un bambino e come tutti i bambini anch’io volevo sentirmi importante. Un film che inizialmente fu un flop, andò malissimo - continua a raccontare - uscì con la versione integrale e un pò forse annoiava. Poi capirono che per portarlo nei festival doveva essere accorciato. Nacque così questa strategia vincente, che li portò ad uno strepitoso successo. Girai il mondo e mi divertivo da matti. E anche oggi continuo a girare, mi cercano dall’Argentina, dal Giappone, da ogni angolo del mondo. Vengono a Palazzo Adriano, dove sono state girate le scene principali del film e dove si trova il museo di "Nuovo Cinema Paradiso" e io sono orgoglioso.

Nuovo Cinema Paradiso infatti, a 29 anni dall’Oscar, regala ancora emozioni.

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