Anvedi 'sto Arberti L'arte per i truzzi (in romanesco...)

Un olio di Jackson Pollock del 1949, un Senza titolo di Mark Rothko del '53, il celebre Orinatoio di Marcel Duchamp. Ma anche la Deposizione dalla croce di Caravaggio e Venere che benda Amore (1565) di Tiziano Vecellio, oggi alla Galleria Borghese. Sono alcune delle opere immortali spiegate ai «non addetti ai lavori», o meglio ai turisti no arti-tour, insomma ai visitatori del weekend, da un cicerone sui generis, che facendo tesoro di anni di esperienza nelle gallerie e nei musei di mezza Europa, ha creato un sito internet molto pop per quanto riguarda il target, e molto ambizioso per quanto attiene gli obiettivi culturali: attivo da un mese è già un piccolo fenomeno del web. Si chiama L'arte spiegata ai truzzi (nella loro lingua) - lartespiegataaitruzzi.tumblr.com -, l'ha creato Paola Guagliumi, laureata in storia dell'arte e guida turistica di lungo corso, e ha l'ambizione, e il coraggio, di rendere comprensibile anche ai visitatori più riottosi i capolavori della civiltà occidentale. Dalle statue greche alle avanguardie.
È in romanesco, probabilmente perché proprio i giovani romani, pur abituati a convivere con l'eccezionale patrimonio culturale della Città eterna, si dimostrano i meno predisposti all'apprendimento. Ma forse in futuro potrà declinarsi in altri dialetti. Così la lezione sarà più diretta. Esempio: il famoso dipinto Città ideale, attribuito a Leon Battista Alberti, a Urbino: «Allora, quanno che vvedi scritto “attr.”, vor dì attribbuito perché nun so sicuri de chi è ll'autore. Anfatti qua arcuni dicheno Leon Battista Arberti, artri Piero daa Francesca, ma aa fine 'n se sa. Però Arberti all'epeca ha scritto 'n libbro 'n latino 'n cui spiega a prospettiva, che è quello che vvedi drentro sto quadro (continua)...».
Un po' provocazione, un po' divertissement, un po' (pseudo)didattica. Che finora però ha già incontrato il favore di qualche migliaia di internauti. «Da quando lavoro nei musei - ha raccontato la guida-blogger all'Ansa - mi sono resa conto che bisogna essere semplici, talvolta divertenti, e collegarsi sempre alla realtà: è quello che cerco di fare quando nel mio blog paragono l'Apoxyomenos a Totti, o la prospettiva ai videogiochi della playstation: attualizzare, per capire. Altrimenti ci si annoia».

Detto da una che, sul lavoro, si è sentita rivolgere domande strabilianti da parte dei turisti, stranieri e non solo. Tipo: «Ma questa chiesa è del V secolo prima o dopo Cristo?». E in romanesco si possono dare un sacco di risposte.

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