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Donne umiliate e torturate ne Il ballo delle pazze

Il ballo delle pazze è un romanzo che racconta la condizione femminile di fine '800 in una Parigi che avrebbe dovuto essere illuminata e che invece permetteva varie forme di umiliazioni ai danni delle donne

Donne umiliate e torturate ne Il ballo delle pazze

Con Il ballo delle pazze Victoria Mas ha dipinto una Parigi di fine '800 sormontata dalla presenza dell'ospedale de La Salpêtrière, dove vengono rinchiuse le "isteriche" della capitale francese. Su carta si tratta di un semplice manicomio al femminile dove le donne vengono curate dalla loro isteria per mezzo dell'ipnosi dal dottor Charcot.

Tenute sotto sorveglianza, costrette a scandire la loro esistenza tra una visita e l'altra, sperando quasi di essere scelte come "cavie" per le dimostrazioni del noto dottore francese, le pazze del libro di Victoria Mas sono in realtà donne scomode, donne abusate. Donne a cui la società ha voltato le spalle, che non ha voluto difendere. E anche quando vengono presentate come povere creature che la scienza sta aiutando, queste donne non sono altro che corpi che subiscono torture e umiliazioni, che non riescono ad essere protette nemmeno tra le pareti bianche di un ospedale.

Da questo libro sottile, edito in Italia da Edizioni E/O, verrà anche tratto il primo film originale francese Amazon Prime Video, e sarà diretto dall'attrice francese Melanie Laurent, diventata famosa per aver interpretato l'ebrea Shoshanna in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.

Il ballo delle pazze, la trama

Louise è poco più di un'adolescente, ma è già abituata alla vita dentro La Salpêtrière. La ragazza soffre di convulsioni e i suoi attacchi vengono messi in mostra dal dottor Charcot davanti un'arena di medici illuminati, che quasi non vedono l'ora di assistere a questa forma di tortura legalizzata. La colpa della ragazza è stata quella di crescere e sviluppare le proprie forme femminili, tanto da spingere suo zio a violentarla.

Eugénie è una donna appartenente alla nobilità francese, in una famiglia con una certa reputazione. Ma Eugénie ha una caratteristica particolare: riesce a vedere i morti. E quando scopre il mondo degli spiritisti pensa di aver trovato anche il proprio posto nel mondo. Ma il padre non vuole che la sua reputazione venga rovinata, perciò la fa rinchiudere.

E poi c'è Geneviève, che a La Salpêtrière lavora come infermiera. La donna non ha altro credo che la scienza, e prova un'ammirazione totale per i medici per cui lavora. Ma man mano che il ballo di mezza quaresima si avvicina, permettendo alla Parigi bene di vedere da vicino le "pazze", l'infermiera sarà costretta a rivedere le sue convinzioni e a scegliere da che parte stare.

Il ballo delle pazze di Victoria Mas

Un grido femminile contro le ingiustizie

Con Il ballo delle pazze Victoria Mas, sceneggiatrice francese, firma il suo romanzo d'esordio che non è altro che un grido alla condizione femminile, a uno status quo che, sebbene non ricorra più a termini come isteria e manicomio femminile, continua a tenere le donne in qualche modo ingabbiate in una condizione di sottomissione. Pur essendo ambientato nel 1885 e in una società molto meno progressista di quella attuale, Il ballo delle pazze mette al centro il tema delle donne, del bisogno di costruirsi come persone, a prescindere dall'ombra maschile che hanno al fianco.

Nel libro della Mas, infatti, le donne vengono percepite e costruite solo dall'occhio maschile. Padri, fratelli, mariti e amanti sono quelli che possono discernere della vita di un altro essere umano, senza doverne rispondere a nessuno. Nemmeno alla propria coscienza perché il loro modo di agire è percepito come corretto. Questo fa sì che Il ballo delle donne sia un romanzo che grida per l'attualità di cui è ammantato e che, allo stesso tempo, porta il lettore a provare sentimenti di fastidio e rabbia per una situazione che non può cambiare.

Lo stile di scrittura della Mas è accattivante e scorre come il proverbiale bicchiere d'acqua. Nonostante questa fluidità, tuttavia, la scrittrice dimostra di avere molta cura delle parole che sceglie, facendo sì che la sua scrittura sia sempre molto consapevole, neanche fosse un personaggio aggiunto. L'unico neo in questa lettura breve ma profonda è rappresentato dal finale che, se da una parte rappresenta alla perfezione la condizione di impotenza dalle donne, dall'altra appare un po' troppo affrettato.

il ballo delle pazze

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