Corto Maltese sbarca di nuovo in libreria

Il marinaio nato dal genio di Hugo Pratt, torna nelle librerie italiane. Da domani sarà possibile acquistare l'albo "Sotto il sole di mezzanotte" realizzato da Ruben Pellejero e Juan Diaz Canales

Corto Maltese disegnato da Rubén Pellejero
Corto Maltese disegnato da Rubén Pellejero

È uno sbarco di quelli che fanno rumore, che non passano inosservati, quello che avverrà domani nelle librerie italiane. E' fissato per il primo ottobre infatti il giorno del grande ritorno del marinaio nato dal genio di Hugo Pratt. Corto Maltese torna a riabbracciare i suoi lettori. Il viaggiatore silenzioso dall'orecchio bucato si ripresenta al grande pubblico all'interno dell'albo “Sotto il sole di mezzanotte”, edito da Rizzoli Lizard. Una storia nuova, e per la prima volta il navigante non ha preso vita dalla fantasia onnivora di Pratt, ma è nato dalla china del disegnatore spagnolo Ruben Pellejero e dalla penna dello sceneggiatore Juan Diaz Canales.

Una decisione quella di riproporre a vent'anni dalla morte del disegnatore veneziano una storia di Corto Maltese, facendolo così sopravvivere a una leggenda simbiotica al suo creatore, che ha dato vita a non poche polemiche nel mondo degli amanti del fumetto. Contrari e favorevoli, chi era entusiasta di vedere una nuova storia del marinaio e chi pensava fosse giusto che il solo che potesse dar voce al personaggio che esordì per la prima volta sulle pagine di Sgt.Kirk nel lontano '67 fosse il suo padre creatore. Conservatori contro modernisti a tirare di sciabola e stiletto, ma intanto la mano abile dei due autori spagnoli ha lavorato e così Corto è tornato, oggi come ieri: anti-eroe per eccellenza e paradigma di una libertà malinconica e forse anche un po' d'antan.

Le anticipazioni dell'album rivelano che quella che da domani molti lettori potranno sfogliare sarà una storia in cui l'identità del marinaio ritrova appieno il suo dna. C'è l'avventura, ci sono i viaggi, ci sono i nomi di personaggi storici che compaiono nell'albo. All'interno delle sue vicende per il mondo, Corto aveva infatti incontrato Ernest Hemingway e Stalin, Butch Kassidy e Sundance Kid, oltre John Reed e Jack London. Ed è proprio da una lettera di quest'ultimo che incomincia il racconto ambientato nel 1915 e che porterà il navigante ad affrontare un viaggio nel Grande Nord americano. Nella prefazione all'albo Tristan Garcia scrive '' Ora, per una curiosa piroetta della storia, in quest’uomo di ieri ritroviamo l’uomo di domani. Basta guardare la carta geografica. Che forma hanno oggi i territori attraversati da Corto Maltese in La casa dorata di Samarcanda? La Turchia, la Siria, l’Afghanistan, l’Iran? Assomigliano a ciò che erano cento anni fa, all’epoca in cui vi si aggirava il nostro eroe: un immenso caos umano in cui le linee di confine non hanno più valore, in cui schieramenti politici, etnici e confessionali si sovrappongono, come lucidi impilati di traverso su un tavolo da disegno, mescolati al punto da rendere illeggibile la cartografia del mondo. In un mondo così, Corto Maltese torna a essere una possibilità ''.

Giacca da marinaio, sigaretta in bocca e libertà immanente connaturata in uno spirito di edonistica anarchia. Lontano da catalogazioni e dogmatismi, sfregio a imposizioni e indottrinamenti, sberleffo a convenzioni e giudizi, Corto Maltese ritorna.

E quindi che almeno nel mondo delle vignette le polemiche siano ancorate alle onomatopee e che invece il sogno e l'avventura siano libera immedesimazione di ognuno.

E poi prima di attendere il suo ritorno si dovrebbe lasciare parlare proprio lui, il marinaio de La Valletta, che rispetto a critici e uomini dall'indice puntato, ha sempre dichiarato '' Non sono nessuno per giudicare, so solamente che ho un'antipatia innata per i censori, i probiviri ma sono soprattutto i redentori coloro che mi disturbano di più''.

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