D'Annunzio in scena, tra amori e battaglie

Più di un poeta, ben oltre l'essere un giornalista o un politico, di certo scrittore e pure militare. Gabriele D'Annunzio è una di quelle figure lontane dal poter essere classificate. Perché fa parte di quegli uomini dalle sfaccettature apparentemente infinite e capaci d'incarnare brandelli di Storia. Allora farlo rivivere su un palcoscenico, nel dettaglio quello del Teatro Manzoni di Milano, significa essere costretti a scegliere un punto di partenza, un filo conduttore che ne attraversi l'esistenza. Edoardo Sylos Labini, con la regia di Francesco Sala, in proposito, ha scelto di ammiccare a L'amante guerriero di Giordano Bruno Guerri, da cui ha tratto il suo spettacolo Gabriele d'Annunzio, tra amori e battaglie, in scena dal 20 al 24 marzo, per celebrare il 150° anniversario dalla nascita del Vate. Si parte dalle donne che ne hanno scandito la vita: da Eleonora Duse, allora tra le più importanti attrici italiane, alla moglie Maria Hardouin d'Altemps da cui D'Annunzio ebbe tre figli. A queste si aggiunge Luisa Baccara, artista che lo accompagnò nei suoi ultimi quindici anni di vita e forse spia del Benito Mussolini impegnato ad arginare l'influenza di una figura ingombrante. Non meno affascinate è la sagoma di Amélie Mazoyer. Amante e governate del Vate, selezionava e istruiva le donne che con lui avrebbero trascorso la notte. Il periodo è quello che si fa largo tra il Volo su Vienna (1918) e l'impresa di Fiume che, datata 1919, lo vide guidare l'occupazione della città. Un periodo fotografato tra i versi de Il piacere e del Notturno che, miscelati a La figlia di Iorio e a La fiaccola sotto il moggio (debuttata tra le polemiche proprio al Manzoni), incontrano poi Wagner, Beethoven, Liszt e Debussy riadattati da un deejay. E mentre in scena il D'Annunzio capace di farsi uomo marketing prenderà corpo, una mostra, curata dallo steso Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale, prenderà forma nel foyer del Teatro, raccogliendo gli oggetti che furono del Vate.
Ma il calendario del Teatro Manzoni, che ancora festeggia i 110mila spettatori dell'anno passato, scavalca D'Annunzio, mettendo sul piatto un'offerta varia e (sulla carta) di qualità, che passa dal Kramer contro Kramer di Avery Corman (in scena dal 16 ottobre al 4 novembre) al testo di Pirandello Così è... (se vi pare), per la regia di Michele Placido (dal 13 novembre al 2 dicembre). Gioele Dix dirige invece Il Sussidiario degli Oblivion (dal 2 al 24 aprile 2013): reduci dal successo della scorsa stagione, voci allenate dal musical, mirano a fare a pezzi la musica italiana. Il debutto di Diego Abatantuono alla regia teatrale è fissato invece dal 4 al 7 ottobre prossimo, con Vengo a prenderti stasera.

Le sorelle Marinetti, con il loro swing fatto di fard e gonne poggiate su corpi tutt'altro che femminili, si faranno accompagnare dall'Orchestra Maniscalchi (10 dicembre 2012), mentre il Balletto di Roma darà corpo alle musiche di Cajkovskij dal 4 al 6 gennaio 2013.

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