Cultura e Spettacoli

Un dolore difficile nella lingua facile dei blog

Albert Espinosa (nato nel 1947; nel tondo, ndr) ha l'aria lieve e svagata di un uomo spensierato, forse uno schermo per esorcizzare il terribile male che da tempo lo ha colpito (da cui prima la perdita di una gamba, poi di un polmone e quindi parte del fegato). In ogni modo lo scrittore di Barcellona, laureato in ingegneria, drammaturgo, sceneggiatore, regista, non è nuovo ai lettori italiani che hanno già potuto conoscere il suo libro dal lungo titolo provocatorio Tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e te, pubblicato da Salani. Ora dello stesso editore esce il nuovo romanzo Se mi chiami mollo tutto... però chiamami (pagg. 188; euro 13,50; oggi presentato al festival Bookcity di Milano), che ha venduto in Spagna un milione di copie. L'estensione dei titoli denuncia subito l'ingresso del parlato, una costante stilistica propria della scrittura di Espinosa. La lingua colloquiale - vicina a quella del blog al quale l'autore ricorre per conversare con i suoi lettori - assume nella sua narrativa una naturalezza di accento che attraggono il giovane lettore. Si tratta di una prosa a tratti venata di riflessione, ma in genere sorretta dall'ottimismo, e che ha assorbito d'istinto molti ingredienti del linguaggio dei media. Ciò non spiega del tutto il successo del libro, e inoltre sarebbe riduttivo poiché tutta l'opera di Espinosa è segnata da una tematica: il motivo della diversità creata dalla lotta contro il cancro, il dolore, la solitudine, la minaccia della morte, dove il fragile sentimento d'amore è il solo conforto che consola il protagonista colpito dal destino.
Il ibro racconta la storia difficile di Dani, angosciato dall'abbandono della compagna, nel momento in cui un padre disperato si rivolge a lui per rintracciare il figlio scomparso, attività alla quale il protagonista si dedica da tempo e che lo porta a Capri. L'isola è uno scenario troppo bello e troppo crudele per vivere solo di memorie, per cui la realtà (la liberazione del bimbo rapito) e il passato lontano creano continui doppi piani .

Espinosa raggiunge lo scopo di conversare con il lettore proprio come se fosse in un network: questo scrittore sembra aver trovato il modo per conquistare il gusto del pubblico giovanile.

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