Il Giornale del Cavallo

Al Fuoco! Al fuoco!

Visita al Museo del Fuoco di Baltimora nel Maryland (USA), che raccoglie più di 25 veicoli antincendio con trazione manuale o animale e a motore, che rivivono grazie a mille storie ed aneddoti raccontati dalla guida ai visitatori. Prima dell´inizio della visita suona la sirena, che segnalava la partenza da una squadra di vigili del fuoco dal deposito. Ed è possibile immaginare…

Al Fuoco! Al fuoco!

Siamo in pieno XIX secolo, dietro porte ad apertura rapida, la postazione di partenza dei veicoli antincendio pronti per ogni emergenza.

Davanti una vettura lunga, con attacco per una pariglia di cavalli, carica della sua lunga scala e delle molteplici attrezzature.

A ciascun lato del timone un "telaio" fissato al soffitto e munito di un sistema a molla per il contro-bilanciamento, basta tirare una corda e il telaio scende lentamente dal soffitto.

Ecco, non appena viene emesso un allarme, le porte delle stalle vengono rapidamente aperte, i cavalli fuori dai box sono posizionati su ciascun lato della parte posteriore del veicolo.

Ogni cavallo, aduso al lavoro, avanza al suo posto da solo: il suo finimento, collegato al telaio, scende giù e si posa sulla schiena.

Il capo Vigile del Fuoco o il groom lo staccano con una mano e il telaio risale velocemente verso la sua posizione originaria grazie alla sua molla. La collana viene chiusa con due clip metalliche, così come la cinghia. La briglia è posta sulla testa del cavallo.

Al termine, Vigile capo e groom sono a cassetta per attivare a distanza l’apertura delle porte, i cavalli scalpitano già e si lanciano al galoppo, girano a sinistra o a destra nella strada: 17 secondi sono sufficiente dall'inizio del primo allarme alla prima falcata di galoppo con più di due tonnellate da trainare.

Inutile dire che era difficile per questi cavalli, da fermi partire al galoppo da subito, sulla pavimentazione irregolare e soprattutto con pedoni a volte sconsiderati, che spesso richiedevano frenate brusche.

Più di un cavallo, purtroppo si infortunava ai tendini, alle ginocchia o alle zampe; gli addetti portavano una pistola alla cintura che veniva usata, a volte, per dare un colpo di grazia a un cavallo caduto e ferito.

Scintille sulla pelle, pezzi di muro che cadevano su di loro, grandi ustioni, ma questi cavalli coraggiosi e senza paura, continuavano il loro eroico lavoro a fianco dei loro padroni, i vigili del fuoco, fino ad arrivare addirittura a 15 o 20 anni di servizio.[….]

Per le foto si ringrazia The Fire Museum of Maryland, Website: www.firemuseummd.org
Testo Stephan Broeckx

0pt; font-family: Times; mso-fareast-language: IT;"> Il NOTIZIARIO del Gruppo Italiano Attacchi 1-2013

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