I misteri del Vaticano continuano a essere un territorio fertile per la narrativa thriller. Consapevole di poter attingere a materiali che da sempre incuriosiscono e allo stesso tempo possono turbare i lettori, lo scrittore e giornalista Paolo Rodari ha costruito il suo L'altare dell'ultimo sacrificio (Piemme, pagg. 230, euro 12,90) con un'oculata dose di colpi di scena.
Per attuare un abile mix nel quale si possano raccontare efferati delitti, teoremi teologici e laceranti problemi di coscienza, Rodari ha fatto propria la lezione di romanzi come Angeli e demoni di Dan Brown e L'esorcista di William Peter Blatty. L'intreccio de L'altare dell'ultimo sacrificio si innesca su una serie di barbari omicidi che vengono perpetrati proprio nel cuore del Vaticano in alcune delle chiese cardine di Roma. A cercare di dare un volto al misterioso assassino che ha preso di mira giovani donne sottoposte a supplizi innominabili (che ricordano da vicino quelli subiti in altri tempi da santi e martiri) sono due personaggi sicuramente originali: il responsabile della sicurezza pontificia John Harris e il giornalista Lupo Pagani. Entrambi cercheranno di lavorare in segretezza per risolvere il caso: padre Harris si troverà a far scomparire i corpi delle giovani per evitare scandali, mentre Pagani sarà spettatore di alcuni dei ritrovamenti ma preferirà attendere di avere uno scoop completo prima di costruire la sua inchiesta.
Padre John Harris è un ex agente della Cia che soltanto dopo aver lavorato per i Servizi Segreti americani ha deciso di prendere i voti in seminario. La Cia lo ha addestrato a non piangere, a non mostrare in alcun modo le proprie debolezze per poter avere sempre ogni situazione sotto controllo; la Chiesa gli ha insegnato invece ad avere pietà degli altri e a versare quando necessario le proprie lacrime di fronte al dolore e alla sofferenza altrui (cosa che puntualmente accadrà fin dal primo ritrovamento di una delle vittime, nella Basilica di Santa Maria Maggiore). Lupo Pagani è invece un appassionato vaticanista che ama i motori, le donne e ha un talento innato per infilarsi nei sotterranei, nei cunicoli e nelle segrete di Castel Sant'Angelo quasi fosse un contorsionista: per catturare una notizia ci vuole osservazione ma bisogna anche essere abbastanza atletici per inseguirla.
Ma perché il misterioso assassino ha scelto di compiere i suoi omicidi proprio nel mezzo del Carnevale? Che cosa sta realmente minacciando le sette chiese di Roma e il pontefice, e quale rituale demoniaco sta avendo luogo sui loro altari? Ci vorrà il sacrificio di molti giusti prima che si giunga alla conclusione del complicato intrigo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.