I grandi editori a volte sono quelli piccoli

I grandi editori a volte sono quelli piccoli

Gli ultimi nati sono un trattato del ’500 sulla licantropia mai tradotto prima in italiano, e le Poesie di Rainer Maria Rilke, con testo tedesco a fronte, scelte e tradotte da Giaime Pintor, un’antologia splendida ma editorialmente finita nel dimenticatoio da parecchio tempo. E tra i prossimi nati, invece, ci saranno l’edizione integrale, finora mai apparsa in Italia, di Del cielo e dell’Inferno del filosofo e mistico svedese settecentesco Emanuel Swedenborg, e gli Aforismi e citazioni di Oscar Wilde con due testi giovanile «perduti» dello scrittore irlandese e, come introduzione, un articolo scritto in italiano da James Joyce e finora pubblicato solo sul Piccolo della sera di Trieste il 24 marzo 1909. Per dire la ricercatezza delle Edizioni La Vita Felice.
E intanto, tra una raffinatezza e una stranezza, le ricercate Edizioni La Vita Felice compiono in questi giorni vent’anni. «Vita felice - scrive Seneca nel De vita beata - è dunque quella che si accorda con la sua natura, e che si può raggiungere soltanto se lo spirito è sano e in perpetuo possesso di questa salute». È il motto, e lo spirito, della maison.
Fondata a Milano nel 1992 da Gerardo Mastrullo, un trascorso da bibliotecario, uno da libraio (alla Garzanti in Galleria Vittorio Emanuele II) e uno da editor, La Vita Felice prese avvio con alcune plaquettes di Alda Merini (nella collana «Labirinti», dove poi sono entrati anche Pessoa, Esenin, Kavafis...) grazie all’amicizia del neo editore con la poetessa dei Navigli (amicizia all’inizio costellata, più che altro, dalla richiesta di qualche diecimila lire, motivo ufficiale: prendere il taxi). Poi La Vita Felice ha preso il volo, ed è diventata una sorta di modello per una certa piccola editoria chiccosa, innamorata dell’oggetto libro e di trouvailles. Di recupero, insomma, di titoli inediti, dimenticati, per bibliofili. Una delle collane più divertenti e seguite dai «lettori forti», non a caso, è «Il libro ritrovato». Mentre una delle più fighette e inattuali della editoria letteraria di questi anni è «La coda di paglia», quella dove sono usciti l’Apologia dello scetticismo di Giuseppe Renzi, le opere dell’esoterico Giovanni Pontano o la Storia della musica dalla creazione d’Adamo fino al diluvio di Padre Giambattista Martini.


Non si sa perché, ma a molti La Vita Felice fa venire in mente le cose più belle di Scheiwiller. Milanese, «piccolo», audace e curioso come Mastrullo. Per il resto, auguri. La grande editoria italiana spesso è quella piccola.

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