Ma i monopoli non vanno tollerati il commento 2

E sistono profitti «equi» e profitti che non possono dirsi tali? E, nel caso volessimo stabilire quali sono i profitti «equi», all'interno di quale percentuale del capitale investito dovrebbero rimanere? Da questi interrogativi Einaudi prende le mosse per tessere il suo elogio del profitto. Naturalmente, nonostante vi siano persone che credono nell'esistenza di una soglia di profitto «giusto», questa non esiste. E non perché il profitto sia sempre «ingiusto», come se rappresentasse «un furto compiuto a carico di qualcuno», ma perché il profitto è sempre «giusto».
Occorre però distinguere, come fa lo stesso Einaudi, fra «profitti di impresa» e «profitti di monopolio». In Italia sappiamo bene come vi siano settori economici che, per volontà del legislatore, godono di privilegi e di «protezioni». In questo caso i guadagni vengono prodotti al riparo della concorrenza. Tali operatori godono di rendite di posizione, che nulla hanno a che vedere con i profitti realizzati in regime di libero mercato. Einaudi parla infatti di «rapina», «quando l'eccedenza è frutto di monopolio, di privilegio di sussidi o favori o vincoli legislativi».
Senza la carota del profitto e il bastone del fallimento, non avremmo una economia libera e soprattutto non avremmo produzione di ricchezza. Esso a volte può essere molto alto, mentre altre addirittura negativo: ogni persona effettua investimenti, più o meno rischiosi, del proprio capitale esponendosi all'incertezza dei risultati. Il profitto serve a premiare il rischio e la creatività imprenditoriale, senza i quali non avremmo innovazione e crescita economica. Una delle sue funzioni è proprio quella di «motivare» gli operatori e di «ordinare» il sistema economico. È il miraggio di poter ottenere grandi profitti che porta gli imprenditori ad assumersi elevati rischi.
Come spiega Henry Hazlitt nel suo L'economia in una lezione (IBL Libri, 2011), un'altra funzione del profitto è quella di orientare la produzione verso i gusti e le esigenze dei consumatori; solamente se si producono beni e servizi che riflettono le preferenze delle persone, è possibile che questi generino un guadagno per l'impresa. Nessun pianificatore illuminato è capace di fare incontrare in maniera così efficace domanda e offerta: «Solo prezzi liberi e liberi guadagni consentono alla produzione di raggiungere il suo massimo livello e pongono rimedio, più rapidamente di ogni altro sistema, alla scarsità».

Ma il ruolo del profitto è pure quello di incentivare una maggiore efficienza: in mercati concorrenziali, l'adozione di processi produttivi efficienti consente di comprimere i costi e migliorare il rendimento dell'impresa. Solo chi non ne comprende le funzioni può indignarsi nel sentir pronunciare la parola «profitto».

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