L’incredibile storia di Lady Stalker, la nonna diabolica per amore

Nel suo ultimo libro il giornalista Luca Serafini ricostruisce la storia di Joan Sumpton che a 80 anni è diventata criminale «ma solo per obbedire al suo senso di giustizia e alla sua volontà di rimettere insieme la famiglia». Con due (clamorosi) colpi di scena finali

Luca Serafini con Joan Sumpton
Luca Serafini con Joan Sumpton

Per catturare Lady Stalker Luca Serafini ci ha messo tre anni. Tre anni di lavoro e di ricerche e due viaggi in Galles per conoscere lei, Joan Sumpton, Lady Stalker appunto, protagonista di una storia che sembra appartenere a un'altra epoca e a un’altra umanità. La storia di una donna, come spiegherà il suo avvocato davanti ai magistrati che la dovevano giudicare che “fino all’età di 80 anni è stata una cittadina modello dalla fedina penale immacolata”. Fino a quando qualcosa, e qualcuno, ha rivoluzionato la sua vita. Serafini è un giornalista di razza. Anni di cronaca nera, poi il calcio, anni di televisione, concedendosi, quando è capitato alla narrativa. Lui stesso ha riscritto, a un certo punto, la trama della propria vita. Nessuno poteva scrivere questo romanzo meglio di lui.

Serafini, chi è Lady Stalker?

“Nel romanzo si chiama Betsy Stawnton, nella realtà Joan Sumpton. L’ho scoperta guardando in televisione un documentario dedicato ai gialli e alle eredità di famiglia. Era seduta nel salotto di casa, raccontava amabilmente le cose folli che ha fatto. Sembrava la nonnina del te e dei biscotti. Invece nascondeva una storia incredibile”.

Una signora irreprensibile che ormai nonna si trasforma…

“In maniera che ha dell’incredibile. Nonostante le motivazioni del suo agire, che non sono nobili ma singolari, diventa quasi un’altra, non per trarne vantaggio, anzi per far trarre vantaggio a un’altra persona, ma comunque si rende protagonista di cose molto gravi”.

Che impressione ti fatto quando l’hai incontrata?

“La prima volta che sono andato in questo posto incredibile che si chiama Talybont, nel nord del Galles, non ha voluto ricevermi, anzi è stata molto brusca. La seconda volta invece si è scusata e mi ha ricevuto con un sorriso”.

Che storia c’è dietro?

“Una storia di famiglia che arriva da lontano. La storia di quattro fratelli, lei è la maggiore e un po’ la guida, che vengono mandati nel terribile orfanotrofio Beeston di Nottingham. Con loro divide le gioie, rarissime, e le punizioni moltissime. E questo la segna. Quando alla spicciolata lasciano l’orfanotrofio alla fine della guerra si perdono di vista. Lei riesce a entrare in contatto con la sorella minore Doreen che insegna a Londra. Quando muore lascia un’eredità sorprendente di 400mila sterlina, metà al compagno Walton e metà a lei, soldi che lei vuole usare per ritrovare i fratelli e dividere con loro l’eredità”.

Una scelta di cuore. Però?

“Uno dei fratelli però sostiene che la terza sorella, Gladys che si è suicidata ma ha una figlia, era stata adottata e quindi non può vantare diritti su quei soldi. Lì comincia la guerra tra Betsy/Joan e il fratello”.

Quindi è un libro sulla vendetta, sulla vita che cambia su non è mai troppo tardi per diventare cattivi?

“Lei non è una donna cattiva e nemmeno vendicativa. E una donna che ha un suo profondo senso della giustizia: è un libro sull’abbandono e sulla solitudine sulla difesa di certi valori. In fondo lei è animata da un principio nobilissima, quello di riunire la famiglia”.

Ma è una donna che appartiene al nostro tempo o a un altro?

“Da un certo punto di vista è fuori tempo. Oggi quando litighiamo con amici o parenti questo si crea spesso una frattura insanabile. Una volta c’era una volontà diversa di vivere i valori, di salvarli, e questa. Anche a costo di trasgredire le regole”.

Alla fine è un personaggio positivo o negativo?

“Sono giornalista, Ho raccontato i fatti, ma non posso nascondere che mi sento vicino a lei anche se non posso condividere quello che ha fatto perché è una donna che fa soffrire il fratello che è vedovo e la figlia. Non prendo le sue parti ma sono portato a seguirla con grande benevolenza”.

C’è un lieto fine o un finale a sorpresa?

“C’è un finale con due sorprese grosse”.

Come sta Lady Stalker?

“Ha 94 anni e sta benissimo…”

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