Cultura e Spettacoli

L’onda lunga di Larsson invade anche le spiagge

La trilogia dello svedese è l’argomento più in voga tra le sdraio. E, grazie al passaparola, è da oltre un anno il più letto in Europa. Se si sommano le vendite dei tre romanzi venduti postumi si sfiorano i 15 milioni di copie

L’onda lunga di Larsson invade anche le spiagge

L’onda lunga della narrativa raggiunge le nostre spiagge, provenendo dalla lontana Svezia con un certo ritardo sulla tempistica della critica letteraria più agée. La chiamano Millenium-mania e, detta così, non si capisce se sia un nuovo gioco dei salotti col nasino arricciato, una psicosi esoterico-millenarista o un videogame di oscura provenienza. Invece no, è l’argomento più gettonato da spiaggia di tre-quarti estate. A Capalbio o a Punta Ala? Più facile sulla riviera adriatica. Frammenti di conversazione di qualche giorno fa tra due signore sull’arenile di Milano Marittima: «Ho appena finito di leggere il primo libro della trilogia, e non vedo l’ora di tuffarmi nel secondo... », ansimava la prima sul lettino, in generoso bikini nonostante i cinquanta fossero un ricordo. «Io lo sto finendo e ti assicuro che non riesco a staccarmi. Ogni interruzione, un nervoso... », confermava la bionda più giovanile in body nero, drink colorato retto dal polso ciondolante di bigiotteria.

Il protagonista della trilogia di Stieg Larsson è Mikael Blomkvist, direttore della rivista Millenium, autore di inchieste che svelano complotti planetari. Il classico eroe solitario, in rotta con i colleghi, e dall’intensa attività sessuale, amante di Erika Berger, caporedattore della stessa rivista, ma fortemente affascinato da Lisbeth Salander, giovane e tormentata hacker che lo aiuta nelle indagini. Il tutto condito dalla giusta dose di violenza, trasgressione e cinismo - alla Houellebecq, per intenderci - per solleticare la morbosità cerebrale dei suoi fan ambosessi.

Forte del passaparola tra i lettori, soprattutto lettrici, sebbene non svetti più ai primissimi posti delle classifiche pur resistendo con tutti e tre i volumoni nella top ten, Larsson, un cronista di nera di Stoccolma morto nel 2004 d’infarto nella redazione del suo giornale (come uno dei personaggi del terzo romanzo), è l’autore del momento. Fortune dei long-seller, magari superati in classifica dalla più fresca rivelazione-riedizione di Zia Mame targata Adelphi o dall’ultimo tambureggiante Faletti, in odore di traduzioni spericolate. Per certi versi, facendo una digressione azzardata, è come se oggi si continuasse a parlare di Mourinho come di un extraterrestre (succede, succede), mentre la novità del campionato appena iniziato sono i neoallenatori come Ferrara e Leonardo, esordienti sulle panchine più scomode della serie A.

Ma tant’è. Il mistero Larsson-sulla-bocca-di-tutti è un mistero solo a metà. È vero, il fenomeno è montato già da alcuni mesi, ma d’estate la gente ha più tempo per leggere. In più, come diceva quello, è la somma che fa il totale. E, sommati, i tre romanzi usciti postumi e tradotti in 40 Paesi sfiorano i 15 milioni di copie vendute. Due dei quali solo in Italia, mica bruscolini. Tanto per gradire, secondo una ricerca di una rivista francese, Livres Hebdo, Larsson è stato lo scrittore più letto in Europa tra il marzo 2008 e l’aprile 2009. E dunque.

Caso mai, un certo stupore ti assale se provi a soppesare i tre tomi pubblicati dalla Marsilio - Uomini che odiano le donne (656 pagine, quinto posto in classifica), La ragazza che giocava con il fuoco (754 pagine, 6° posto), La regina dei castelli di carta (857 pagine piazzate al decimo) - roba che, lanciata da una media distanza, potrebbe tramortire anche il più prestante dei bagnini, sempre di Milano Marittima. «I motivi di questo successo? Quando un libro, o più libri come in questo caso, hanno una penetrazione del genere, c’è sempre un concorso di ragioni», segnala il presidente della casa editrice, Cesare De Michelis. «Innanzi tutto la qualità della trama, la ricchezza dei personaggi e degli intrecci. In particolare, la protagonista femminile ha fatto breccia nei lettori, ma anche nelle lettrici. E poi, c’è sicuramente anche la leggenda dell’autore scomparso, esperto di organizzazioni terroristiche di estrema destra, consulente di Scotland Yard, antirazzista: tutti elementi che hanno favorito il passaparola tra i lettori».

Poi c’è la moda letteraria. In fondo, già dai tempi di Il senso di Smilla per la neve del danese Peter Høeg (1992), la nuova frontiera esotica non è più l’Oriente, ma il Grande Nord, come testimonia anche il successo dei gialli pubblicati da Iperborea, l’editore italiano specializzato in letteratura scandinava. Infine, per tornare a Larsson e alla sua leggenda, c’è il giallo del quarto manoscritto, costruito sulle formazioni neonaziste europee, e della conseguente querelle patrimoniale tra gli eredi. Prima dell’improvvisa morte, Larsson immaginava di arrivare a dieci romanzi. La saga sarebbe stata il suo «fondo pensione». Ora che la compagna Eva Gabrielsson ha trovato 200 pagine di un nuovo racconto nel suo vecchio computer, si è scatenata la battaglia legale tra lei e il padre Erland e il fratello Joakim Larsson, gli eredi che sarebbero comunque destinatari del ricavato delle vendite. Un giallista francese si è addirittura trasferito a Stoccolma per mettersi sulle tracce di Larsson e scrivere Il mistero del quarto manoscritto. Inchiesta al cuore della serie Millenium.

Per parecchi lettori, la visita nella Stoccolma di Larsson è diventata una meta obbligata, quasi ormai fosse un classico. O almeno un Montalbano svedese. Sta di fatto che la Marsilio ha pubblicato anche una Guida ai luoghi di Larsson che, assicura sempre De Michelis, «ha venduto discretamente».

In attesa di mettere in commercio per Natale un cofanetto di lusso con tutta la trilogia. Così, c’è da temere che, dopo aver bagnato le spiagge di fine estate, l’onda lunga dello svedese imbiancherà le montagne d’inverno.

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