"Distruggere i nostri giochi". L'assurda richiesta di Ubisoft agli utenti

L'azienda francese ha aggiornato il suo contratto con gli utenti, specificando che i loro prodotti non devono essere solamente disinstallati. E la polemica è scoppiata subito

"Distruggere i nostri giochi". L'assurda richiesta di Ubisoft agli utenti
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Da diversi giorni, sta tenendo banco la petizione “Stop Killing Games”, iniziativa che ha raggiunto oltre 1,2 milioni di firme e che sarà presentata alla Commissione europea, con l’obiettivo di costringere le case di sviluppo dei videogiochi a prevedere “piani di fine vita” per i giochi online, ovvero dei modi per gli utenti di continuare ad usufruire del multiplayer anche dopo l’interruzione del supporto della casa di sviluppo. Un potenziale obbligo che non è piaciuta all’industria del settore, con tante aziende che hanno già detto la loro su come questa soluzione sia impraticabile. E nel mare di polemiche si è infilata anche Ubisoft, con un’idea quanto meno assurda.

La società francese, infatti, ha aggiornato il suo EULA, ovvero il contratto di licenza con l’utente finale, che adesso la distruzione di tutte le copie dei prodotti. “Il presente Contratto di Licenza con l’Utente Finale (EULA) ha efficacia a partire dalla data anteriore tra quella in cui l’Utente acquista, scarica o utilizza il Prodotto, e fino alla sua risoluzione secondo i termini qui stabiliti. L’Utente e UBISOFT (o i suoi licenziatari) possono risolvere il presente EULA, in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo”, si legge nel punto otto del documento. “La risoluzione da parte di UBISOFT sarà efficace a seguito di (a) notifica all’Utente o (b) chiusura dell’Account UBISOFT dell’Utente (se esistente) o (c) al momento della decisione di UBISOFT di interrompere l’offerta e/o il supporto del Prodotto. Il presente EULA si risolverà automaticamente qualora l’Utente non rispetti uno qualsiasi dei termini e delle condizioni del presente EULA. In caso di risoluzione per qualsiasi motivo, l’Utente deve disinstallare immediatamente il Prodotto e distruggere tutte le copie del Prodotto in suo possesso”.

La richiesta è decisamente bizzarra, sia per il momento in cui è stata fatta (e infatti sono già scoppiate le polemiche), sia per le parole utilizzate. Ci chiediamo se gli impiegati di Ubisoft andranno a bussare alle porte di tutti i possessori dei giochi prodotti dalla società dei Guillemot per accertarsi personalmente che i dischi, qualora fossero ancora in circolazione, siano fisicamente bruciati, spezzati o rovinati a tal punto da essere inutilizzabili. E che controllino che su ogni computer o console sia stata effettuata la disinstallazione.

E ancora più assurdo è che una richiesta del genere sia arrivata proprio da Ubisoft, che l’anno scorso era finita nell’occhio del ciclone per aver chiuso i server del gioco The Crew, rendendolo inutilizzabile perché richiedeva una connessione costante anche per la modalità

single player. Insomma, l’azienda francese ancora una volta si è dimostrata essere l’avanguardia, non di prodotti innovativi o di qualità, ma di stupidaggini che causano solo confusione, rabbia e polemiche.

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