Quasi tutte le lettere che pubblicherà il Giornale nascono da un amore profondo, un amore che è nato come innamoramento. Vi sono infatti tante forme di amore, e fra queste l'innamoramento è qualcosa di unico e il più importante. Un esempio di amore labile che non è un innamoramento è quello che provano le ragazzine per un cantante, un attore, un divo. Lo adorano, riempiono la loro cameretta dei suoi poster. Però non si aspettano di essere ricambiate, non esigono la reciprocità. È un rapporto unilaterale che rinuncia alla formazione reale della coppia, si limita a fantasticarla. È solo una infatuazione divistica. Anche molti amori adolescenziali sono solo delle esplorazioni, che durano pochi mesi, talvolta una estate o una vacanza e non generano un progetto di vita. I ragazzi stessi le chiamano cotte.
Il vero innamoramento, quello che crea un legame profondo invece sorge solo quando la personalità è formata e rappresenta sempre una rottura irreparabile col passato e l'inizio di una nuova vita. Nell'innamoramento ciascun individuo recide, talvolta violentemente, i rapporti che aveva con i suoi precedenti oggetti d'amore e crea un nuova comunità, un noi, che affronta unito il mondo. Gli innamorati hanno spesso l'impressione di uscire da un lungo periodo di prigionia e di rinascere, di iniziare insieme una nuova vita, in una nuova terra, una vita di passione, entusiasmo, di felicità destinata a durare.
Noi ci innamoriamo quando siamo stanchi dalla vita che conduciamo nel presente, quando ci sentiamo oppressi, tarpati, limitati nelle nostre possibilità e, contemporaneamente, quando siamo pronti a mutare, quando siamo pieni di vita e desideriamo compiere una nuova esplorazione del mondo. Se troviamo una persona nella stessa situazione può avvenire il «riconoscimento». Di solito, questo avviene quando ciascuno dei due col suo modo di essere, di agire, col suo modo di pensare, rivela all'altro quanto inconsciamente andava cercando, gli rivela le sue potenzialità, gli indica il vero se stesso e il suo futuro.
Il nostro amato non è confrontabile con nessun altro. «L'altro che io amo e che mi affascina» scrive Roland Barthes «è atopos. Io non posso classificarlo, poiché egli è precisamente l'Unico, l'Immagine irripetibile che corrisponde miracolosamente alla specialità del mio desiderio. È la figura della mia verità: esso non può essere fissato in alcuno stereotipo». Egli è l'unico, assolutamente l'unico essere vivente che io possa amare. Chiunque altro incontri, fosse anche il mio idolo preferito, non può rimpiazzarlo. Non troverò nessun altro come lui, meglio di lui. Se sono ricambiato, se lui mi ama, mi meraviglio della incredibile, straordinaria fortuna che mi è capitata. Sento che mi è stato dato qualcosa che non avevo neppur immaginato di poter ottenere.
Attenzione, però, non tutte le attrazioni amorose, non tutte le passioni violente sono innamoramento. Vi sono degli pseudoinnamoramenti o infatuazioni che assomigliano moltissimo all'innamoramento ma hanno in sé un meccanismo che li distrugge. Nelle donne anche adulte sono frequenti le infatuazioni divistiche che le portano a desiderare uomini famosi con cui desiderano avere una relazione amorosa anche se sanno che sarà a termine. Vi è poi l'infatuazione erotica in cui due persone provano una attrazione erotica violentissima ed improvvisa che li spinge a fare l'amore in modo frenetico, ma poi questa passione scompare entro pochi giorni o mesi perché non hanno messo in comune nulla della loro psiche Nell'infatuazione competitiva descritta da René Girard invece il soggetto desidera ardentemente una persona finché è di un altro e, quando ha eliminato il rivale, cessa di amarla. Nella infatuazioni da perdita l'amore dura finché l'altro è incerto o dice di no. Quando ti dice di sì e finisce la gelosia smetti di desiderarlo. Vi è poi il grande settore dell'amicizia erotica. L'amicizia e una forma di amore in cui ciascuno vuol bene all'altro con cui sta bene, con cui ha confidenza di cui si fida e lo aiuta. Di solito è diserotizzata ma in certi casi può diventare erotica. Devono pero essere rapporti saltuari, perché se diventano quotidiani ne nasce un altro rapporto, una relazione amorosa continuativa.
Ma come si distingue il vero innamoramento da tutte queste forme di amore? Nella sua fase nascente l'innamoramento ci dà l'impressione di una vera trasfigurazione del mondo. Ora riesco a vedere l'essenza delle cose, sento che tutto è animato da una forza ascendente, che aspira alla felicità, alla gioia, a rendere ogni cosa armonica, perfetta. L'essere ci appare in sé logico, necessario, ammirevole, stupendo. Perciò tutte le cose, una collina, un albero, una foglia, un muro al tramonto, perfino un insetto, ci appaiono commoventemente belle. Un'altra esperienza fondamentale del vero innamoramento è il desiderio di raccontare all'altro tutta la nostra vita passata, per dirgli chi eravamo e come siamo mutati. Nello stesso tempo ciascuno vuol sapere tutto dell'altro e sentire che anche per lui il passato e i vecchi amori non contano più. Un racconto che viene fatto dicendo solo la verità, con candore. Nel vero innamoramento in questo modo noi non amiamo la persona amata solo come è nel presente ma come era nell'infanzia, nell'adolescenza, in ogni momento della sua vita. La terza caratteristica è il bisogno assoluto di fedeltà. Innamorati siamo spontaneamente fedeli per non contaminare la straordinaria esperienza che stiamo provando. Un sentimento che provano soprattutto le donne.
Quanto dura l'amore? Oggi si sta diffondendo l'idea che duri poco, al massimo un paio di anni. Ma io sono convinto che in questa media vengano compresi tutti gli pseudoinnamoramenti di cui abbiamo parlato e che spesso sono molto brevi. Il processo di innamoramento comunque è molto delicato e vive e fiorisce armonioso solo quando è fondato sulla sincerità, sulla accettazione della liberta dell'altro, sulla rinuncia ad usare il potere e sulla fedeltà. Quindi sono molti i fattori che possono avvelenarlo.
Alcuni amori durano a lungo perché riescono continuamente a rinascere. L'amore non è un oggetto statico come una lastra di marmo, ma un sistema ricco di energia ed è fatto da onde come il mare, come la luce. È un continuo allontanarsi e riavvicinarsi, è un continuo cercarsi e trovarsi. Due amanti si chiedono sempre «Mi ami?» perché ciascuno è libero di non amare, e perciò ogni incontro è un nuovo inizio, la scoperta stupefacente che hai cio che hai sempre desiderato. Nel grande amore erotico che dura, in ogni incontro, anche dopo venti anni, i due amanti si guardano stupiti e si dicono: «Perché ti ho incontrato così tardi? Perché non sei venuto da me prima, perché non mi hai chiamato prima? Io ti avrei riconosciuto subito, ti avrei amato subito amore mio».
L'essere umano non sarebbe pienamente se stesso se non provasse questa esperienza fondante. Perché è alla base della certezza della bontà del mondo, del proprio essere, e della speranza.
È questa la ragione per cui in tutte le società ed in tutte le culture è sempre esistito l'innamoramento e la ragione per cui continuerà ad esistere anche nella nostra. E, poiché questa meravigliosa esperienza può durare a lungo, gli esseri umani continueranno a cercarla.
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