C hi non è rimasto affascinato da The Catcher in the Rye - meglio noto in Italia come Il giovane Holden - di J.D. Salinger? Salinger, un personaggio entrato nel mito che un nuovo, monumentale libro ed un film cercano ora di riportare nella storia. Il prossimo 3 settembre uscirà negli Usa e in Gran Bretagna il saggio La guerra privata di J.D.Salinger (800 pagine) e negli stessi giorni il film Salinger. Il libro è stato scritto da David Shields e Shane Salerno, che è anche regista del docudrama. «Per 60 anni siamo stati indotti a pensare che Salinger fosse troppo puro - ha dichiarato Salerno - troppo difficile per essere toccato. Noi sostituiamo il mito di Salinger con quello di un essere umano complesso e contraddittorio». L'editore Simon & Shuster ha invece dichiarato: «Si tratterà di un'opera veramente rivelatrice, che trascende la biografia letteraria per indagare sull'eredità più vasta lasciata dal conflitto».
Libro e film - che arrivano a tre anni dalla morte dello scrittore, ispiratore della beat generation - partono dagli anni della Seconda guerra mondiale, quando Salinger rimase particolarmente segnato dalle battaglie cui partecipò (tra le altre quella delle Ardenne) e dalla sua attività nel controspionaggio, che consisteva nell'interrogare i prigionieri nemici per conto dell'intelligence. Speriamo che il libro e il film approfondiscano il suo rapporto con Hemingway (conosciuto durante l'avanzata dalla Normandia alla Germania), che lo definì «un talento straordinario». Fino ad oggi, nonostante l'abbondanza di saggi e di volumi sul personaggio, il Salinger uomo rimane sostanzialmente un enigma. Il libro - nato da otto anni di studi e ricerche - ne ricostruisce la vita e l'opera attraverso più di duecento interviste a compagni d'arme, editori, amici, famigliari, amanti e a tutti coloro che lo hanno conosciuto bene.
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