Milano, città della lettura diventa la capitale del libro

Il Comune lancia la kermesse che prevede centinaia di eventi Mostre e incontri con gli scrittori

Era da tempo che Milano cerca­va il suo «festival» dell’editoria. Un festival che celebrasse la città come capitaleitalianadellaproduzioneli­braria. Infatti dati dell’ufficio studi dell’Aie (l’associazione italiana edi­tori) alla mano risulta che dalle case editrici che gravitano attorno alla cittàvengonoprodottiil38,1% deiti­toli stampati in Italia e il 49,8% delle copie stampate e distribuite nel no­stro Paese. Eppure gli eventi clou del libro avevano sempre trovato al­tre c­ollocazioni come il Salone inter­nazionale del libro di Torino o il fe­stival di Mantova.

Ora però arriva Bookcity, quello che si annuncia come un maxy «happening-librario» che porterà in città dal 16 al 18 novembre (ma ci sarà una giornata inaugurale il 15) 350eventi, piùdi300scrittoriecoin­volgerà quasi 150 editori. Ad essere del tutto particolare è poi la struttu­ra della kermesse, sviluppata a par­tire dalle proposte degli editori. La macchina organizzativa infatti è molto “light”.Il Comune di Milano, attraverso l’assessorato alla cultura di Stefano Boeri, ha fornito parte de­gli spazi più spettacolari, come il Ca­stello Sforzesco, il Museo del Nove­cento e Palazzo Moriggia, oltre al­l’intera rete di biblioteche milanesi (tra cui la Sormani). Alcune delle più importanti realtà culturali citta­dine- la Fondazione Rizzoli Corrie­re della Sera, la Fondazione Gian­giacomo Feltrinelli, la fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Scuola per Librai Umberto e Elisa­betta Mauri, e la Camera di Com­mercio - contribuiscono con spazi e con una cifra che non dovrebbe su­perare i 50mila euro. Altri soldi arri­veranno dai due sponsor: Eni e Inte­sa- San Paolo. L’organizzazione ha poi reclutato 300 volontari per la lo­gistica.

Ma il resto è tutta farina del sacco degli editori (il difficile lavoro di co­ordinare le proposte è stato affidato a Oliviero Ponte di Pino ex direttore editoriale Garzanti). I quali hanno scritto all’organizzazione propo­nendo loro stessi degli eventi e gli autori da far venire in città. Non so­lo: Mondadori ha deciso di aprire la sua sede di Segrate alle visite duran­te la tre giorni di Bookcity, lo stesso la Rcs. E moltissime delle librerie cit­tadine, come la Hoepli, hanno deci­so di dare spazio agli eventi e agli in­contri, così come si sono offerti co­me location anche alcuni dei teatri cittadini (Carcano,Dal Verme,Elfo-Puccini, Franco Parenti, Litta e Strehler), la Triennale e la Braiden­se.

Sono entrate in rete anche realtà meno scontate come la Sinagoga Centrale, che presenterà una serie di incontri denominati «Jewish and the city», lo stadio e il carcere. Tutto gratis, senza biglietti d’ingresso. Quanto agli scrittori, si partirà al Ca­stello Sforzesco con Umberto Eco e ci saranno tra gli altri: Tullio Avole­do, Aldo Busi, Stefano Bartezzaghi, Glen Cooper, Jeffery Deaver, Ange­lo Del Boca, Luca Doninelli, Lodovi­co Festa, Bjorn Larsson, Serge La­touche, Valerio Massimo Manfre­di, Paolo Mieli, Edoardo Nesi, An­tonio Pennacchi, Sergio Romano, Salman Rushdie (che parlerà della battaglia per la libertà di espressio­ne), Vittorio Sgarbi, Antonio Scura­ti, Luis Sepulveda, Andrea Vitali.
Niente male per “un numero ze­ro” a budget bassissimo.

Resta da vedere come reagirà la città, e se l’or­ganizazzione “wiki” (spontanea) come è stata definita dagli organiz­zatori terrà una volta fatto partire il meccanismo. Certo per Milano si tratta di una grossa occasione e an­che di uno scatto d’orgoglio, edito­riale.

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