Omosessuali e destra Spirlì contro i luoghi comuni

Da qualche giorno ospitiamo sul nostro sito "pensieri di una checca", blog che tratta il tema del l'omosessualità da un altro punto di vista

Omosessuali e destra Spirlì contro i luoghi comuni

Frocio, ricchione, checca, culattone, busone, invertito e chi più ne ha più ne metta. La lingua italiana fa acrobazie e si moltiplica in migliaia di sinonimi quando ci sono da descrivere gusti, ma anche organi, sessuali. Nino Spirlì non ha paura delle parole, detesta i pregiudizi e i luoghi comuni. Li bazzica, i luoghi comuni, apposta per sputacchiarci sopra. Mai con livore, ma sempre con la cifra dell'ironia. Il gusto guascone di ridere su tutto e di tutto. A partire da se stessi. È un omosessuale dichiarato che, a differenza dei più, non appartiene a nessuna lobby, non pietisce nessun diritto, non si lamenta di nessun rovescio. Spirlì è la minoranza di una minoranza che spesso agisce con la protervia della peggior maggioranza. È il frocio dei froci, per intenderci. Omosessuale, cattolico e di destra. Un uomo libero di pensare quello che gli pare, insomma. Uno che non perde occasione per prendere a schiaffi l'ipocrisia e a calci il mostro del politicamente corretto. Gay ditelo a un altro, ipocriti, lui é una checca. L'arcobaleno per lui é l'antidoto al daltonismo manicheo di chi vede tutto bianco o nero. Non certo una bandiera da ostendere.

Prima di tutto questo è un attore, regista, autore e scrittore. Tra Parigi e Roma e la sua Calabria ha dedicato una vita allo spettacolo e alla cultura. L'anno scorso, per non farsi mancare niente, ha dato alle stampe un gioiellino autobiografico che è diventato un caso editoriale. Il titolo più che un titolo é un haiku: "Diario di una vecchia checca".

"Da anni lotto per mantenermi libero da ogni marchio, da ogni categorizzazione. Da una vita, non concedo un millimetro alle tessere di partito. E sì, che di tessere avrei potuto prenderne. Ma, io, mai! Mi hanno cercato in tanti. Hanno tentato di farmi indossare la giubba. Rossa, rosa, arcobaleno. Ed io, ancora, mai! E, per questo, non faccio parte di quella schiera di froci riconosciuti e autorizzati a parlare in pubblico a nome della categoria. I cotonati televisivi. I sibilanti radiofonici. Gli impomatati politici. I larvanti filoreligiosi. Non ci prendo parte e non mi taglio le vene. Anzi". Ha scritto così, qualche mese fa sul nostro quotidiano cartaceo, Nino Spirlì. E ora ha un un blog sulle nostre pagine. L'omosessualità non é un tema ad appannaggio della sinistra.

Non é solo revanscismo, arroganza e desiderio di scardinare le dinamiche tradizionali della nostra società.

Quella di Spirlì é una battaglia di libertà, il nostro é il giornale delle libertà. Benvenuto, a lui, buona lettura, a voi.

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