Parla editore contestato "Libertà? Vien da ridere"

Francesco Polacchi, l'editore vicino a Casapound, contestato al Salone del Libro di Torino: "Raimo mandante morale di quello che ci accadrà"

Parla editore contestato "Libertà? Vien da ridere"

"Altro che libertà d'espressione, l'antifascismo è il vero male". Francesco Polacchi, numero uno della casa editrice AltaForte accusata di essere troppo vicina a Casapound e per questo al centro delle polemiche sul Salone del Libro di Torino, commenta così chi chiede a gran voce l'esclusione dello stand dalla manifestazione.

"Quanto sta avvenendo è allucinante, noi abbiamo solo intervistato il ministro dell'Interno", dice l'editore all'agenzia Adnkronos, "A leggere certi commenti sulla libertà di espressione mi viene da ridere. Ora c'è chi si ritira dal Salone: a sinistra, quando qualcuno viene da un altro contesto culturale, dicono 'mi ritiro sull'Aventino'... È gravissimo quello che ha fatto la sinistra negli anni: l'occupazione di ogni tipo di spazio pubblico possibile, dalla scuola alla magistratura, all'informazione. L'egemonia di gramsciana memoria, un retroterra culturale che è ancora proprio della sinistra di oggi: hanno paura di perdere terreno nei confronti del populismo e così cercano di tenere gli altri ai margini".

Polacchi considera poi lo scrittore Christian Raimo - primo a "denunciare" la presenza della casa editrice di destra al Salone - "il mandante morale di ciò che potrebbe accadere a Torino". "C'è il rischio di essere attaccati dai centri sociali", spiega l'editore, "Si prevede un contesto burrascoso. Io non indietreggio ma con questo clima di caccia alle streghe temo ci siano rischi per la sicurezza e l'ordine pubblico". "Ci hanno scritto che dobbiamo morire a testa in giù, che ci stermineranno", aveva già rivelato al Corriere, "Abbiamo ricevuto e-mail con minacce di tirare le molotov dentro le librerie. Si è trattato di un vero furore mediatico. E poi i violenti siamo noi?".

E ai microfoni di Radio24 Polacchi rivendica la sua appartenenza politica. "Sono un militante di CasaPound, anzi il coordinatore regionale della Lombardia", dice a La zanzara, "E sono fascista, sì. Lo dico senza problemi. E l’antifascismo è il vero male di questo Paese. Se posso dichiararmi fascista? Sì, certo. Nessuno te lo impedisce, nemmeno la legge.

Mussolini fu il miglior statista italiano e ritengo che il fascismo sia stato assolutamente il momento storico e politico che ha ricostruito una nazione che era uscita perdente e disastrata dalla Prima guerra mondiale. Ha trasformato una nazione che era prevalentemente agricola in una potenza industriale".

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