Pop-rock: duemila "voci" in duemila pagine

Da Abba a ZZ top. Storia di duemila artisti della voce e del canto. E' il Dizionario del pop-rock (Zanichelli, pp. 1896, euro 33), una collezione di schede particolareggiate su singoli cantanti e gruppi musicali che hanno attraversato la scena mondiale. E' musica a tutto tondo perché i generi musicali non sono una discriminante. In quest'opera enciclopedica c'è di tutto. Dal country al rock. Dal progressive al pop. Dalla house al techno. Dalla musica leggera a quella melodica. In buona sostanza, una panoramica a 360 gradi nel mondo delle sette note, che hanno affascinato giovani e giovanissimi di ogni decennio. Uno strumento ideale non solo per gli appassionati, ma anche per coloro che - con dischi e cd - lavorano a vario titolo.
Le schede sono studiate proprio per andare incontro alle esigenze di chi vuole tutti i dettagli in un colpo solo. Un abreve biografia per i singoli artisti mentre, sotto la voce dei gruppi, sono elencati i nomi dei singoli componenti, il periodo di attività, il genere di appartenenza per poi passare alla successione degli album o dei cd usciti. Per ognuno di essi è segnalato l'anno di uscita, la casa discografica che lo ha inciso, un giudizio espresso con un numero di stellette che vanno da 1 (scarso) a 5 (imperdibile). Naturalmente, questo va inteso come un semplice parametro, dal momento che queste classifiche spesso si rivelano una mela della discordia. Per ogni album, poi, sono sintetizzate, in una decina di righe, i salienti tratti di contenuti e aneddoti legati alla realizzazione di quel disco.
In coda al volume, un ricco elenco dei migliori dischi, eletti anno per anno, che consente di completare un quadro già di per sé articolato. Come il Dizionario dei film, pubblicato dalla stessa Zanichelli, anche quello del pop-rock vanta un dvd - utilizzabile sia con windows sia con mac - in cui è possibile avere a portata di mouse il volume, altrimenti in versione cartacea. I pregi di questo vocabolario musicale enciclopedico, frutto di un lavoro a più mani di illustri specialisti del settore, stanno soprattutto nella prerogativa di affrontare i più differenti generi, includendo - nella galleria dei personaggi ricordati - volti talvolta poco conosciuti o ingiustamente dimenticati, a causa di morti premature, che hanno depauperato la già debole fama di alcuni di essi. Ad esempio la cantautrice canadese di origini statunitensi-messicane Lhasa de Sela, non proprio conosciutissima alle nostre latitudini.

E davanti a questa presenza spicca l'assenza - qui invece sta il difetto - di volti notissimi di casa nostra come Giovanni Allevi, immeritatamente escluso dal panorama musicale, a differenza del collega, compositore e virtuoso, Ludovico Einaudi, al quale è dedicato invece ampio risalto.