"Il troppo stroppia", sostiene un adagio popolare. Siamo sicuri che tutti i progressi della nostra civiltà ci aiutino a vivere meglio? O gli effetti collaterali possono essere peggiori dei benefici? A far riflettere sul tema è "Le piaghe del vivere presente", documentario realizzato da Enzo Caldarelli che medita sulle ossessioni della nostra società. Il progetto - a cui hanno partecipato diversi artisti e intellettuali italiani e internazionali come Salemme, Fantastichini, Nuzzi e Veneziani - è stato presentato a Londra a fine febbraio e farà il tour di altre sette città attraverso proiezioni e esibizioni artistiche.
Un docufilm che nasce da un progetto che cura da tempo...
Il documentario è partorito dal progetto culturale no profit EticaEstetica, contenitore madre che raccoglie saggi sul decoro come ponte tra l'etica e l'estetica e sullo stile che è il punto di ritrovo d'ambedue. A nostro parere l'estetica che si beffa dell'etica è pura cosmesi, fatua apparenza, dannata bellezza. E l'etica che volta le spalle all'estetica è cupa e triste, punitiva e deforme.- Approfondendo poi i contenuti dell’incontro tra il bello e il giusto, sosteniamo che il buon gusto giova al buon comportamento nella vita, e viceversa. Si passa poi agli atti col docufilm e un making of artistico realizzato con il contributo di personalità della cultura e delle arti varie, e con rappresentazioni del fotografo Jaume de Laiguana.
Come sono strutturati documentario e progetto?
L’opera “audiovisuale” è parte sostanziale della versione cine di EticaEstetica e si snoda in un tour itinerante in città internazionali (siamo partiti da Londra ma abbiamo ora altre tappe in programma) con proiezioni e esibizioni artistiche. Argomentazioni di firme celebri, non solo italiane.
Quali sono i temi toccati?
Il filo conduttore dei nostri argomenti è vedere il rovescio della medaglia. Molte conquiste del presente sono sconfitte per la salute, benefici che si capovolgono in malefici. L'uso smisurato di farmaci diventa sempre più spesso un mezzo di trasporto da una malattia all'altra perché curano un male facendone insorgere un altro, ammiccando al loro originario significato di veleni. La videodipendenza, in versione da asporto e interattiva, preziosa finestra sul mondo, gonfia gli occhi, atrofizza il cuore, spegne il cervello. Il telefonino fa compagnia a chi è solo e isola chi è in compagnia, riducendo le orecchie a discarica abusiva di loquacità superflue e nocive come scorie radioattive. I trucchi e il lifting devastano nel tempo i corpi che promisero di abbellire, ricacciando la bruttezza dentro, come lordura sotto il tappeto delle apparenze, e raddoppiando la vecchiaia poi, quando la plastica si deformerà. I cattivi cibi industriali separati dalla realtà naturale non ti nutrono ma si nutrono di te; ti illudi di mangiare, in realtà vieni mangiato dai loro veleni. E il denaro, il denaro, sempre più astratto e sempre più tiranno, misura di tutte le cose visibili e invisibili, esso stesso divenuto invisibile, come un dio. Ma noi siamo uomini e non codici fiscali, siamo anime e corpi, non codici a barre e carte di credito. Molte delle cose citate sono e restano anche preziose, utili, vantaggiose; ma diventano nocive quando si separano dalla loro reale funzione, o peggio quando ci separano dalla realtà, ci chiudono al mondo e alla vita, proprio mentre ci illudono di aprirci. Ci riducono a droni, automi con limitate capacità decisionali che possono essere comandati anche a distanza, persino a nostra insaputa. Sembrano fatte per allungarci la vita e invece ci uccidono con sistema rateale.
Come è nato?
L’idea è venuta fuori in un viaggio in Asia, osservando nei diversi aeroporti il comportamento degli individui e le loro ossessioni. E poi è cresciuto incontrando artisti e personaggi nei nostri meeting, scambiandoci idee e trovando un'intesa su quell'analisi-denuncia. L'originalità di questo percorso è rilevato nel making of da Marcello Veneziani, autentico protagonista di EticaEstetica, trascinatore che ha incantato per i suoi interventi gli interpreti stranieri.
A chi è rivolto il documentario? Qual è il suo obiettivo?
A tutte le persone. La finalità è far riflettere su confini molto sottili tra i benefici e i malefici, e gli uni possono degenerare negli altri quando viene meno l'armonia della coppia etica/estetica. Lo scopo è dunque suscitare un senso critico che ti permetta di cavalcare la tigre della modernità senza esserne sopraffatto, e di capire, discernere, la soglia in cui alcuni vantaggi si traducono in danni e alcune conquiste diventano perdite.
Qual è secondo lei l'ossessione peggiore o la più diffusa?
È difficile isolarne solo una perché si tratta proprio di una costellazione, un arcipelago, insomma una catena in cui un anello diventa conseguenza e premessa dell'altro. Ma visto che ho a cuore la cucina (mangio veleno, è una pièce teatrale dove racconto il mio continuo mangiar veleno), io direi che la prima falsificazione, anche se non è forse la più grave, nasce proprio dalla cattiva industria alimentare, dalla perdita del rapporto diretto con la natura e offuscamento della sapienza artigianale.
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