Cultura e Spettacoli

"Sono nata e morirò italiana...". Un film celebra Alida Valli

"Alida", film documentario di Mimmo Verdesca sulla vita di Alida Valli, è stato selezionato al festival di Cannes

"Sono nata e morirò italiana...". Un film celebra Alida Valli

"Troppe volte, come la mia città, avevo cambiato pelle, ma sono nata e morirò italiana", scrive Alida Valli nel suo diario. La città è Pola, dove nasce nel 1921 e non ha mai più voluto tornare dopo la fine della Seconda guerra mondiale e l’occupazione dei partigiani jugoslavi di Tito. Le sue parole rivivono grazie all’appassionata interpretazione di Giovanna Mezzogiorno nel film documentario “Alida” di Mimmo Verdesca selezionato al festival di Cannes.

In vista del centenario della nascita della leggendaria attrice italiana, Venicefilm e Kublai Film hanno prodotto, in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà e la partecipazione di Rai Cinema, la pellicola che verrà presentata in anteprima mondiale al Festival Lumière di Lione in ottobre. Alida Valli è stata una delle attrici più celebri e amate del cinema e del teatro del ‘900. “Il cinema mi ha portato più volte sui luoghi della mia infanzia. A Pola ho sempre scelto di non tornare perché mi ricorda mio padre. Solo una volta nel 1941 mi decisi a visitarla, ci andai con mia madre”, racconta Alida con la voce di Mezzogiorno. Le immagini fanno vedere l’Arena, la perla dell’Istria di oggi e le riprese si insinuano nei vicoli e fra le case che ricordano il periodo italiano. “Da allora quante volte sarei potuta tornare e dare un’occhiata alla casa della mia infanzia e mettere ordine in un passato, che mi pesa dentro come un macigno”, racconta il diario di Alida. “L’Istria è una terra bellissima. Non mi sento una privilegiata per essermi risparmiata ciò che agli istriani è capitato alla fine della guerra con le foibe, l’allontanamento forzato, la confisca dei beni e spesso la morte. Seppure lontana io soffrivo con loro” dice la voce narrante. La grande attrice era diventata una star del cinema nel periodo fascista, ma poi Mussolini censurò i suoi film e Alida fu costretta a nascondersi ritrovando una nuova vita ad Hollywood. L’attrice ha lavorato con registi del calibro di Visconti, Hitchcock, Welles, Antonioni, Pasolini, Bertolucci, Argento in una carriera durata 70 anni. Nella clip per i lettori del giornale.it le parole di Alida sono pesanti come pietre: “Pola oramai non è più italiana e oggi i nuovi padroni della mia terra mi hanno fatto un’incredibile proposta. Non avendo più nessuno da esibire come eroe nazionale non gli è parso vero di offrire ad Alida Altenburger la cittadinanza onoraria di artista croata”. L’obiettivo inquadra il cinema Valli nella città dell’Arena. “Ho risposto che troppe volte, come la mia città, avevo cambiato pelle, ma sono nata e morirò italiana”.

Locandina Alida Valli

Il film documentario racconta per la prima volta la straordinaria vita di Alida Valli non solo attraverso le parole inedite delle sue lettere e diari. Il racconto della vita della grande attrice è impreziosito dalle testimonianze di Roberto Benigni, Bernardo Bertolucci, Charlotte Rampling, Vanessa Redgrave, Dario Argento, Piero Tosi, Marco Tullio Giordana, Felice Laudadio, Margarethe von Trotta. “In un periodo così difficile e incerto, la notizia della selezione ufficiale a Cannes Classics e l’anteprima a Lione è un forte segnale di speranza e fiducia ed è un grande onore per me” ha dichiarato il regista Verdesca, vincitore di due Nastri d’Argento per i suoi documentari sul cinema.

I produttori, Alessandro Centenaro e Lucio Scarpa, porteranno “nelle sale nazionali e internazionali l’ambizioso documentario alle soglie del centenario della nascita di Alida Valli”.

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