Cultura e Spettacoli

Le stravaganze economiche della Storia

Ristampato un curioso volume di Carlo M. Cipolla che racconta tre vicende curiosamente fallimentari dell’Europa del passato alle prese con la caccia al denaro

Un atto di profonda sfiducia campeggia sull’ultima di copertina del volume di Carlo Cipolla “Tre storie extra vaganti” (Il Mulino, pp. 91, euro 10). In essa l’autore riconosce che decenni di studi lo hanno convinto di come l’uomo sia incapace di trarre qualsiasi forma di insegnamento da esperienze proprie o altrui, individuali o collettive che siano. Certo le tre storie, stravaganti appunto, che Cipolla narrò nel ’94 in questo testo ora ripubblicato postumo, non affrontano tre casi inediti. Affondano le loro radici nella storia del denaro, territorio d’elezione dell’autore che molti studi ad esso ha dedicato, e molto lascia credere che troppi altri di simili in un futuro prossimo, ancora vedremo.

Tre storie, dicevamo. La prima verte sui Bardi, una storica famiglia fiorentina, che ebbe un’intensa attività finanziaria e nel Trecento maramaldeggiò con operazioni spregiudicate fino al proprio fallimento, avvenuto per l’insolvenza della corona inglese, che con i Bardi si era indebitata in modo consistente. La seconda è la cronaca di una truffa numismatica, avvenuta nel XVII secolo, quando i genovesi misero sul mercato una sproporzionata quantità di luigini, moneta francese molto diffusa e molto ambita all’epoca, coniata con una bassa quantità di metallo pregiatoe maggior lega di rame, in modo da intascare i luigini veri più ricchi di argento. Ne immisero ottocentomila sul mercato provocando scompensi di ogni genere. La terza e ultima storia riguarda due trattati commerciali francesi esaminati da diversi punti di vista e arricchiti da aneddoti e storielle.

Come nelle consuetudini di Carlo M. Cipolla il racconto è articolato in maniera tale che storia ed economia si fondono in un tutt’uno dal quale è difficilissimo – se non impossibile – distinguere e separare l’una dall’altra. Per questa ragione le pagine di Cipolla affascinano e si lasciano leggere con la passione di chi cerca l’arricchimento storico-economico e chi si diletta invece con l’aneddoto mai raccontato. Il dettaglio curioso. L’intrigo. Il colpo di sfortuna ante litteram. E il fascino che sempre si deve a qualcosa che viene costruito nel tempo, raggiunge il suo massimo splendore prima del declino.

Una sorta di parabola della vita che emerge in maniera incontrastata dalle pagine di Cipolla.

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