Cultura e Spettacoli

Torna Lilli Gruber in tv e in libreria

Non solo Otto e mezzo: dal 22 ottobre un nuovo romanzo della giornalista

Torna Lilli Gruber in tv e in libreria

Dopo aver fatto preoccupare il pubblico di Otto e mezzo per le sue condizioni di salute Lilli Gruber torna sulla scena più combattiva di come l'aveva lasciata. Molti i progetti in cantiere. Oltre a tornare alla conduzione del programma di La7 ha anticipita l'uscita della sua nuova fatica letteraria.

Dopo gli ottimi risultati di vendita del precedente Eredità, che dal 2012 ha venduto 160mila copie, la giornalistà pubblicherà con Rizzoli il romanzo Tempesta, atteso nelle librerie per il 22 ottobre. Come racconta l'autrice "Questo libro è un attacco all'intolleranza. Un appello a trovare il coraggio di ammettere che in ogni tragedia collettiva esiste una responsabilità individuale. E' più intensamente mio di qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto, è un'esplorazione personale del peggiore incubo della nostra memoria collettiva".

Come nel suo libro precedente c'è molto di personale nel romanzo della Gruber: "E' il racconto della tempesta che ha travolto la mia famiglia, la mia Heimat e l'Europa intera nella Seconda guerra mondiale, la più devastante nella storia dell'umanità. La protagonista è la mia prozia Hella Rizzolli, la cui vita fu segnata da due dittature: l'una subita, il fascismo, l'altra sciaguratamente scelta, il nazismo. Scrivendo di lei, e di tutti gli altri personaggi, alcuni reali, altri nati dalla mia immaginazione, mi sono confrontata con la consapevolezza che di fronte ai drammi della Storia, per quanto possiamo sentirci impotenti, nessuno è innocente. Ho trovato molto su cui riflettere: innanzitutto sul rischio mortale del rifiuto della diversità e dell'ossessione della purezza razziale. La Storia si ripete e oggi occorrono coraggio e determinazione per affrontare le nuove forme di odio e di violenza. Questo libro, più intensamente mio di qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto, è un'esplorazione personale del peggiore incubo della nostra memoria collettiva.

Ho voluto usare gli strumenti della fiction, della suspense e del dramma, per trasmettere una convinzione che nasce dal mio lavoro di giornalista e si è rafforzata in questa prova narrativa: scegliere il Bene dipende solo da ciascuno di noi".

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