Cunego tenta il bis al Giro dell’Appennino

Fausto Rosi

Sarà con tutta probabilità Damiano Cunego la star della 67^ edizione del «Giro dell’Appennino» in programma domenica 23 aprile e presentato ieri all’hotel San Biagio a Bolzaneto alla presenza degli assessori provinciali Torti e Monteverde e degli assessori comunali allo sport di Genova e Novi Ligure Guerello e Malfettani.
Il ventiquattrenne atleta veronese che prima di conquistare il Giro d’Italia 2004 si impose a sorpresa al traguardo di Pontedecimo è iscritto tra le riserve della Lampre-Fondital, ma gli organizzatori sono certi di vederlo allineato ai nastri di partenza della gara che prenderà il via alle ore 11 da Novi Ligure per concludersi sul traguardo di piazza Arimondi intorno alle 16 dopo 200 chilometri percorsi su e giù per i passi della dorsale appenninica alle spalle dell’entroterra genovese.
Il tracciato della gara che partirà in prossimità del Museo dei Campionissimi nel cuore della cittadina piemontese ha dovuto subire profondi mutamenti, anche se non sono state cambiate le caratteristiche della parte finale che conserva i passi della Bocchetta, della Castgnola e dei Giovi in rapida successione.
Quest’anno, per esigenze di viabilità, i concorrenti saranno costretti a percorrere le strade che costeggiano il torrente Polcevera: dapprima quando punteranno verso il centro città per effettuare il giro di boa all’altezza della Stazione Marittima, successivamente quando torneranno verso Bolzaneto per salire verso Sant’Olcese. Saranno chilometri di strade sicuramente con scarso pubblico che rappresenteranno una minima parte del prezzo che gli organizzatori di Pontedecimo dovranno pagare in conseguenza della scellerata decisione di aver richiesto domenica 23 aprile quale giorno di effettuazione della gara. Era evidente che la prima domenica di apertura di Euroflora avrebbe costretto la polizia municipale a negare il passaggio sia in centro città che nell’immediata periferia, invase da auto e pullman dei visitatori della manifestazione fieristica.
Prezzo maggiore sarà quello che la gara pagherà per il cast dei parenti: la poco oculata scelta di porsi in concomitanza con la Liegi-Bastogne-Liegi, gara del Pro Tour, avrà la conseguenza di non avere al via la maggior parte dei migliori atleti in circolazione.
Ed infatti tra le ventuno squadre iscritte (solo due, Lampre-Fondital e Liquigas delle venti della massima categoria) per un totale di circa centocinquanta parenti, i nomi di maggior spicco sono quelli di Cunego, Sella, Mazzanti, Nocentini, Buseghin, Belli, Konishev, Gonzales, Baldato, Rujano (assai in forse) Cioni, Petito e del rientrante campione italiano Gasparotto insieme a qualche giovane di belle speranze come Callegarin, Svab, Boggia e Pozzovivo.
In chiusura è stato consegnato il premio «Appennino d’Oro» istituito nel 1998 e già assegnato a Martini, Baronchelli, Moser, Coppi, Gimondi, Dancelli, Motta e Zilioli. Quest’anno è toccato a Gianni Bugno ritirare il premio sponsorizzato dalla Liguroil.

Per l’ex campione del mondo tanti bei ricordi: i tre successi consecutivi conseguiti dal 1986 al 1988, ma soprattutto il secondo posto perso al fotofinish nel 1989: quell’anno l’Appennino valeva quale prova di campionato italiano e, per pochi millimetri, la maglia tricolore fu indossata da Moreno Argentin.

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