Ciascuno a suo modo. «Un gruzzolo non lontano da 1 milione di euro che sarebbe affluito negli ultimi mesi» su un conto corrente in Italia riferibile a Patrizia DAddario. È una delle rivelazioni sullinchiesta che sarebbe stata aperta dalla Procura di Bari secondo «Panorama». Il denaro cè chi lo guadagna con il sudore della fronte, chi con quello della schiena.
Pescara
Il denaro, ma anche la gloria, caro Flaiano. Noi non sappiamo - sarà il giudice a stabilire se quel milioncino di euri sia davvero affluito sul conto corrente della signorina DAddario. E a che titolo vi affluì - se le mirabili gesta e la messa a disposizione delle proprie grazie abbiano procurato alla famigerata escort di che sbarcare allegramente il lunario. Ma sappiamo, di contro, che per quelle gesta, per le sue performances, per la baldanza nei corpo a corpo, i «sinceri democratici» lhanno da subito compresa nella eletta schiera degli eroi della causa e dunque meritevoli di gloria. Ella divide questo onore con personaggi del calibro di Primo Greganti, il leggendario Compagno G., beccato nel bel mezzo di Mani Pulite con una valigetta contenente due miliardi di lire in bigliettoni. Tangente portata allincasso in via delle Botteghe Oscure? Eh, a saperlo: quaranta dì, quaranta nott a San Vittur e pur senza ciapaa i bott, lui niente. Lui di quelli che parlan no, anche perché non è che gli angeli di Mani Pulite abbiano poi insistito tanto. Comunque, eroe. Eroe come il «teste Omega» contessina Stefania Ariosto la quale, arrembando il Male Assoluto volle (inutilmente) incastrarlo e che nel corso di un contro interrogatorio non suadente come gli interrogatori dei pm se ne uscì con un: «Non ci si rivolge così a una signora» che, da solo, vale una standing ovation. Eroe come Beppino Englaro, staccatore di spine. Eroe come Silvio Sircana, il curioso dei trans che per il suo fermo sprezzo del ridicolo si ebbe pure labbraccio e la solidarietà dun Romano Prodi. Eroe come Giuseppe Marrazzo, che molto peccò, molto spese di pubblico soldo (sudore quello sì, della fronte del contribuente), ma da bravo «compagno che sbaglia» seppe eroicamente ravvedersi e per sottolineare la sincerità del pentimento andò a scontare i suoi misfatti in una cella conventuale, si immagina a pane e acqua, in ginocchioni. Fresco di nomina è quel tal Morgan, anchegli dedito al vizio - si faceva di crack, come il più incanaglito dei tossici - eppure capace di ammettere che il drogarsi è una cavolata. Quanto basta e avanza al popolo «sinceramente democratico» a farlo se non santo subito, comunque eroe della campagna per banalizzazione della droga.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, recita un vecchio adagio. Con gente di tal fatta va la sinistra, caro Flaiano. Va con le D'Addario, va con i Morgan. Con le femmine dichiaratamente da conio e con i cocainomani di lungo corso. Niente di male, figurarsi se dei liberali come noi possono avere da ridire sui gusti estetici e culturali dei «sinceri democratici». E poi, a conforto, cè laltro, di adagio: «Dio li fa e poi li accoppia», che in un certo senso taglia la testa al toro.
DAddario, Marrazzo e ora anche Morgan nel Pantheon sinistro
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.