Ariela Piattelli
da Roma
Riccardo Pacifici, che cosa vi aspettavate dal governo italiano?
«Il senso di responsabilità - risponde il vicepresidente e portavoce della Comunità ebraica romana - dovrebbe imporre ai leader europei e a quelli del governo italiano attuale di appellarsi affinché Abu Mazen abbia un esercito unico sotto il suo controllo, e che in Libano lesercito regolare isoli lorganizzazione terroristica Hezbollah. DAlema e alleati dovrebbero tenere conto di questo».
Invece?
«Invece siamo preoccupati di trovarci nella stessa situazione dell82. Allora su Israele piovevano missili katiuscia dal nord. Israele decise di fare pulizia per fermare le milizie palestinesi nel sud del Libano. Si scatenò unondata di odio antisemita in Europa, che portò a vari attentati contro le sinagoghe, tra cui quello del 9 ottobre alla sinagoga di Roma».
Negli anni 80 le cose erano ben diverse
«Certo, perché oggi cè anche unaggravante. Ali Rashid allepoca era il numero due della delegazione dellOlp in Italia, oggi è deputato di questo governo. È evidente che questo governo è più influenzato da uomini come Ali Rashid. Riponiamo speranze nellanima genuina della sinistra che crede nella democrazia, e speriamo che prenda voce (Fassino, Rutelli, Colombo e Vernetti). DAlema esprime una posizione incoerente».
In cosa consiste lincoerenza di DAlema?
«Lincoerenza è che lequivicinanza dovrebbe imporgli lonestà intellettuale di riconoscere chi è laggressore e chi laggredito. Perché nessuno si preoccupa per luccisione di una donna israeliana di quarantanni colpita dai missili degli Hezbollah. Sia a sud che a nord dIsraele la popolazione civile vive momenti drammatici. Ma a quanto pare ci sono civili di serie A e altri di B. Questa è ipocrisia del nostro ministro degli Esteri. A questo punto mi chiedo cosa ne pensi Prodi».
Rizzo del Pdci ha lanciato un appello a Prodi affinché condanni Israele.
«Anche noi gli rivolgiamo un appello. È venuto a dimostrarci amicizia al Congresso dellUnione delle comunità ebraiche italiane, decida se sta dalla parte dei Colombo e dei Vernetti, o da quella di DAlema».
Anche Diliberto, che ha stretto la mano al leader degli Hezbollah Nasrallah, ha mandato un messaggio di amicizia al Congresso.
«Diliberto oggi sarà molto più preoccupato di quello che pensa Nasrallah che di quello che pensiamo noi. Spero che la battaglia che stiamo portando avanti contro le organizzazioni terroristiche, tra cui Hamas e Hezbollah, sia condivisa.
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