Roma

Dai commercianti 2500 «no» alla Ztl notturna nel fine settimana

Valeria Arnaldi

Oltre 2500 nominativi, dei quali mille in sole due ore. È stato questo il bilancio del primo fine settimana di raccolta firme contro la Ztl notturna in centro storico. Un risultato che è andato al di là delle aspettative degli stessi organizzatori soprattutto in considerazione della scarsità di persone presenti in centro. Chi si è trovato a passare dalle parti di piazza Campo de’ Fiori nei mesi precedenti all’adozione del provvedimento comunale sa, infatti, che l’intera cifra potrebbe essere facilmente raggiunta in poche ore.
Non questo fine settimana, però. Venerdì scorso, il centro storico, infatti, è andato a dormire poco dopo mezzanotte. La situazione non è migliorata molto il giorno seguente. Sabato, giornata comunemente dedicata al divertimento, infatti, molte strade del centro erano deserte, al punto da spingere il Comitato commercianti centro storico, promotore della petizione, a chiudere i banchetti in via di Tor Millina e via dei Baullari, effettuando l’intera raccolta nella sola piazza Campo de’ Fiori. «Così non si può andare avanti. Se deve essere blocco, allora che sia totale. Trasformiamo il centro in un’isola pedonale, chiusa 24 ore su 24, anche ai residenti - commenta Andrea Miele, portavoce del comitato -. Il popolo della notte non c’è più. Fino alle 22 in centro ci sono solo residenti, poi comincia ad arrivare qualcuno, ma si tratta per lo più di giovanissimi o di quel tipo di persone che insieme a Comune e residenti vorremmo allontanare dal centro».
A «riempirsi», in effetti, sono stati soltanto i lungotevere, intasati da macchine e motorini che, per evitare il blocco, hanno tentato una sorta di «partenza intelligente», arrivando in centro mezz’ora prima della chiusura dei varchi. Molti, contrariamente alle aspettative, sono riusciti a entrare nella Ztl anche dopo le 23. Non tutti i varchi, infatti, erano presidiati dalla polizia municipale. Ma ai furbi o ai distratti la tirata d’orecchie arriverà direttamente a casa con tanto di multa. Nel pieno rispetto delle allarmate previsioni dei municipi confinanti con il I, il traffico si è riversato sulle zone vicine: via Cola di Rienzo, piazza Cavour e piazza Risorgimento. Molti, stanchi di passare la serata in auto si sono accontentati di un bar in cui acquistare qualche birra da bere con gli amici vicino alla macchina o seduti sul marciapiede.
Sembra essere cambiata anche la tipologia dei «nottambuli». Numerose le comitive di ragazzi con bottiglia e sigaretta in mano, qualche coppietta a passeggio davanti alle vetrine chiuse, e poche ragazze, forse dissuase dalla difficoltà di percorrere con i tacchi alti la strada tra l’auto ed i locali. «Siamo decisi a continuare la nostra campagna - prosegue Miele - cercando sostegno anche negli altri municipi. La prossima volta, i banchetti li porteremo nelle zone della città lontane dal centro, che sono quelle più penalizzate dal provvedimento. Il Comune deve capire che i romani non possono essere trattati come ospiti nella loro stessa città. Se non si troverà un accordo con le istituzioni, raccoglieremo il numero di firme necessario per richiedere un referendum abrogativo del provvedimento».

Una semplice provocazione? Per saperlo, bisognerà attendere l’incontro tra i commercianti ed il presidente del I municipio, Giuseppe Lobefaro.

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