Dai fantasmi rossi alla California

Khaled Hosseini è nato a Kabul, in Afghanistan, ultimo di cinque fratelli, nel 1965. Suo padre era un diplomatico in servizio presso il ministero degli Esteri e sua madre insegnava persiano e storia in un liceo femminile. Nel ’70 il ministero degli Esteri mandò la sua famiglia a Teheran, in Iran, dove il padre lavorò presso l’ambasciata dell’Afghanistan. Nel ’73 tornarono a Kabul e in luglio, nella stessa notte in cui nacque il fratello più piccolo di Hosseini, il re Zahir Shah fu spodestato con un colpo di stato dal cugino, Mohammed Daoud Khan. Nel ’76 il ministero trasferì ancora una volta la famiglia Hosseini, questa volta a Parigi. Nell’80 era previsto il ritorno a Kabul, ma nel ’79 in Afghanistan il potere era finito nelle mani di un’amministrazione filo-comunista, appoggiata dall’Armata Rossa. Temendo l’impatto della guerra sovietica in Afghanistan, la famiglia Hosseini chiese e ottenne l’asilo politico negli Stati Uniti e, nel settembre ’80, si trasferirono a San José, in California. Avendo lasciato tutte le loro proprietà in Afghanistan, per un breve periodo vissero di sussidi statali, fino a che il padre riuscì a risollevare le sorti della famiglia intraprendendo numerosi lavori.

Compiuti gli studi di Biologia e Medicina, Khaled è stato praticante internista dal ’96 al 2004. Il suo primo romanzo, Il cacciatore di aquiloni, uscì negli Stati Uniti nel marzo 2001 (in Italia nel 2004) e venne poi pubblicato in 38 Paesi. Il secondo, Mille splendidi soli, l’anno scorso.

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