Egregio direttore, pur essendo anchio dellopinione che linfantile iniziativa dellex Ministro Calderoli sia stata inopportuna, ritengo non di meno eccessiva lindignata reazione dellarcivescovo di Genova, Cardinale Bertone, che auspica cristianamente i lavori forzati in Cirenaica per gli autori di simili bravate.
Il mondo cambia. Un tempo, i Papi capeggiavano le crociate.
Oggi, molti prelati, timorosi forse di salire prematuramente a quel Regno dei Cieli che magnificano quotidianamente ai fedeli, sembrano disposti a trattare anche con il diavolo pur di soggiornare il più a lungo possibile, garantiti onori e privilegi, in questa valle di lacrime. Essi giustificano il loro comportamento con lecumenico alibi del «volemose bene» ed invitano a porgere non soltanto laltra guancia, ma, se richiesti, anche altre parti del corpo.
Gli islamici bruciano il crocefisso, ma le campane non suonano a stormo: qualcuno a Bagdad, a Tripoli o a Damasco potrebbe incavolarsi. Meglio inviare un sms di protesta...!
Lesortazione divina che la leggenda vuole sia apparsa allimperatore Costantitno prima della battaglia di Ponte Milvio è stata modificata come esige la «political correctness»: non più «In hoc signo vinces» ma «In hoc signo vives» (aggiungerei «optime»).
A coloro, e sono ancora moltitudine, che credono sinceramente nellUnico Dio che si è fatto uomo per morire sulla Croce e redimere così lumanità, sic stantibus rebus (un po di orgoglio latino ci vuole...), non resta pertanto che cercare un contatto diretto con quel Dio pregando e comportandosi rettamente, evitando intermediari che non paiono più allaltezza della loro missione.
Cordialmente.
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