Cronache

Dall’economia all’effetto serra: il Ducale dà lezioni sui disastri

Dall’economia all’effetto serra: il Ducale dà lezioni sui disastri

«C'è bisogno di parole vere e non di slogan e soprattutto di una cultura pubblica che non abbia la testa all’indietro». Chiarisce subito Luca Borzani presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, durante la presentazione dei cicli di grandi incontri e conferenze in programma a Palazzo Ducale fino al prossimo giugno. «Abbiamo lavorato a un programma attento e calibrato affinché tutti possano informarsi fuori da una dimensione ideologica di appartenenza - aggiunge -. Cicli per capire il mondo che cambia assai velocemente tenendo conto di tematiche quali la filosofia, l'economia, la storia, le religioni, la musica, la scienza, le culture e la letteratura. Un Palazzo della Cultura il nostro, aperto a tutti indipendentemente dal grado di conoscenza e di consapevolezza». Temi diversi quelli proposti tenuti insieme da un comune denominatore: fare cultura pubblica. A partire da: «Noi e gli antichi. Lezioni di storia» nato in collaborazione con la Fondazione Edoardo Garrone e Laterza Editori dove sei grandi studiosi (Andrea Giardina ha già tenuto a battesimo il ciclo, Giovanni Filoramo, Massimo Montanari, Maurizio Bettini, Giuseppe Cambiano e Luciano Canfora) riannoderanno quei fili che dalla tradizione, a volte remota, riconducono alla nostra modernità. Per capire cosa sta succedendo nel Mediterraneo, quale centro della crisi globale, torna la terza edizione di: «Mediterranea011. Voci tra le sponde» con Tahar Ben Jelloun, Mohammed Sgaier Awlad Ahmad, James Fergusson, Amara Lakhous, Mansour Ciss e Lucio Caracciolo. Dopo secoli di speculazione filosofica, le neuroscienze tenteranno di spiegare i tratti più intimi della mente umana attraverso le basi fisiche della mente, compito che spetterà a Vittorio Gallese, Paolo Moderato, Pietro Pietrini, Marcello Massimini e da Semir Zeki con la seconda edizione «L'uomo e il suo cervello. Dai neuroni alla mente». Risposte sulle figure della morte nella cultura contemporanea arriveranno invece da Massimo Cacciari, Umberto Curi e da Giacomo Marramao con il ciclo: «La più vuota delle immagini». Sociologi ed economisti come Mario Deaglio, Giulio Sapelli, Luciano Gallino, Remo Bodei, Innocenzo Cipolletta, Tito Boeri e Lorenzo Caselli aiuteranno a capire come sopravvivere alla crisi, considerando cause ed effetti dello tsunami economico. Cambiamenti climatici, disastri naturali, terremoti sintomo di una profonda trasformazione degli equilibri naturali saranno descritti e analizzati da Mario Tozzi, Luca Mercalli, Giorgio Budillon e da Francesco Cavalli Sforza in «Come cambia la Terra». Romano Prodi ex presidente del consiglio e della Commissione Europea, aprirà invece il ciclo: «Letture Europee. Tra storia, disincanto e futuro possibile». Risposte alla doppia crisi finanziaria e politica arriveranno anche Enzo Traverso, Carlo Viano, Franco Cardini, Tullio De Mauro, Pier Virgilio Dastoli, Chiara Saraceno e Daniel Cohn Bendit. Il viaggio nelle città del noir parte con il ciclo: «La letteratura racconta l'Italia» dove Massimo Carlotto, Veit Heinichen, Sébastian Izzo, Bruno Leydet, Bruno Morchio, Stefania Nardini, Piero Colaprico, Cecilia Scerbanenco, Maurizio De Giovanni, Angelo Petrella, Giancarlo De Cataldo e Marcello Fois racconteranno Padova e Trieste, Marsiglia e Genova, Milano, Napoli, Roma e la Sardegna.
Il tema delle religioni e della violenza sarà invece affrontato da Benedetto Carucci Viterbi, Daniele Garrone, Massimo Campanini, Gianni Vattimo, Alberto Pelissero e da Gabriella Caramore, mentre di musica e della sua storia racconteranno Marco Ravasini, Paolo Tonini Bossi, Gian Enrico Cortese, Gino Tanasini e Massimo Anfossi. Dopo il successo delle prime due edizioni torna anche «La Storia in Piazza. Popoli in movimento» a cura di Donald Sassoon con Luca Borzani e Antonio Gibelli. «Nomi noti e meno noti ma di straordinaria qualità - conclude Borzani -. Insieme per rispondere a un'offerta ampia di argomenti. L'obiettivo è quello di dare la possibilità ai cittadini di trovare qualcosa a Palazzo Ducale ogni giorno dell'anno, che faccia stare meglio.

E questo grazie anche a tante realtà culturali cittadine con cui abbiamo operato, perché la chiave del successo per uscire fuori dalla crisi è proprio questa: fare rete, agendo sinergicamente».

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