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Danneggiarli costa fino a 100mila euro

È nel 1977 che le Regioni italiane promulgano le prime norme per la tutela degli alberi monumentali

Danneggiarli costa fino a 100mila euro

È nel 1977 che le Regioni italiane promulgano le prime norme per la tutela degli alberi monumentali. Nel 1982 il Corpo forestale effettua un primo «Censimento nazionale degli alberi di notevole interesse», ma è solo con la legge del 14 gennaio 2013, numero 10, che viene data la prima definizione univoca di «albero monumentale», alla quale è seguito il Decreto del 23 ottobre 2014 che ha stabilito i principi e i criteri per il censimento, istituendo l'«Elenco degli alberi monumentali d'Italia», aggiornato con cadenza almeno annuale e gestito dal Mipaaf- Direzione generale dell'economia montana e delle foreste, attraverso la Divisione Difor IV diretta da Alessandro Cerofolini.

L'«Elenco» si trova sul sito del ministero, www.politicheagricole.it, all'interno della sezione politiche nazionali/foreste/alberi monumentali, dove è possibile anche trovare una «Mappa degli alberi monumentali» che permette di individuare la loro posizione precisa.

A occuparsi del singolo albero monumentale è il Comune; la Regione svolge un compito di indirizzo e sostegno dei Comuni, mentre la Direzione generale delle foreste si impegna per la valorizzazione di questi esemplari ed esprime il parere tecnico su ogni intervento relativo al singolo albero. L'abbattimento o il danneggiamento di un albero dichiarato monumentale è punito dalla legge con una multa che va dai 5mila ai 100mila euro.

Le segnalazioni di potenziali alberi da inserire nell'«Elenco» vanno fatte al Comune, attraverso una apposita scheda scaricabile sul sito del ministero.

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