Cronache

Davide Baiardo alle Olimpiadi di cent’anni fa

Davide Baiardo alle Olimpiadi di cent’anni fa

Ho sotto gli occhi il primo volume dell’Enciclopedia delle Olimpiadi da Olimpia a Pechino: 3000 anni di storia, redatto dalla Gazzetta dello Sport. Sfogliando il volume, arrivato a pagina 155, nell’elenco dei partecipanti italiani alle Olimpiadi di Londra del 1908, leggo, tra gli altri: «Nuoto: Baiardo Davide (100 sl e 400 sl)». Davide Baiardo era di Voltri. Nel 1907 entrò a fare parte della S.S. Nicola Mameli della Città di Voltri e l’anno dopo tutti gli atleti di questa società fecero una colletta per pagargli il viaggio fino a Londra per partecipare alle Olimpiadi. Così eccolo, Davide il voltrese, il 18 giugno 1908, alcuni giorni prima di scendere in acqua, invitato al banchetto dei più noti swimmer amateur internazionali che si tiene alla King’s Hall Holborn Restaurant. In quel mattino gli sarà presentato il grande Fred Lane, l’australiano che, giorni dopo, vincerà quasi tutte le medaglie del nuoto. Finita l’avventura, il ventenne campione, ritorna al suo lavoro presso le Ferriere di Voltri senza però smettere l’attività sportiva. Sì perché Baiardo praticava anche ginnastica, atletica e pallanuoto. Infatti, nel 1907 fa parte della squadra ginnica che vince a Piacenza, nel 1909 vince con la Mameli a Losanna. Passando all’atletica leggera: nel 1911 è campione ligure del salto in lungo, nel 1921 lo sarà nel lancio del disco. Nel 1912, in prestito dalla Mameli al Genoa, si laurea con questa ultima, campione italiano di pallanuoto. Eccolo ancora nel 1912 alle Olimpiadi di Stoccolma battuto dall’hawaiano Kahanamoku. Nel 1913 è secondo su 47 concorrenti nella traversata di Roma che vincerà nel 1915 e nel 1917 e sarà ancora secondo nel 1918. Nel 1920 partecipa con la squadra nazionale di nuoto alle Olimpiadi di Anversa (quinti in staffetta 4x200). Nel 1921 vince il trofeo Ventimiglia sui 100 sl. È il suo canto del cigno per ciò che riguarda il nuoto. Nel 1914 aveva fondato la squadra di pallanuoto della Mameli e vi aveva giocato come capitano fino al 1923.

Passò in seguito alla dirigenza della Mameli assumendone la presidenza fino al 1945. Molti gli incarichi di prestigio che gli sono stati assegnati. Muore a Voltri il 28 novembre 1977. Ma Voltri, fino ad oggi, si è dimenticata di lui.

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