A Davos Tremonti rilancia l’eurobond

"C'è bisogno di titoli del Tesoro comuni" a causa della crisi del credito. La soluzione è nelle regole, non nell’incremento del capitale delle banche, dice il ministro dell’Economia

Al forum economico di Davos, Giulio Tremonti rilancia la proposta di emettere euro-bond per finanziare la ripresa dell’economia dell’area euro. "C’è il bisogno di titoli del Tesoro comuni, c’è bisogno di Union bond", dice il ministro dell’Economia nel corso di un dibattito con il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet e il presidente della Commissione Ue, Manuel Durao Barroso.

Tremonti aveva pensato al lancio di obbligazioni europee già da diversi anni, ma la proposta è sempre stata bocciata dalla Germania. Tremonti parla anche dei principi che dovrebbero guidare le autorità alla ricerca di misure per uscire dalla tempesta finanziaria e dalla recessione globale: "Se vogliamo trovare una via di uscita alla crisi finanziaria la soluzione non è più capitale, ma più regolamentazione", spiega il ministro.

Una delle proposte della presidenza italiana alla prossima riunione dei ministri finanziari del G7, che si terrà a Roma a metà febbraio, sarà di stabilire dei legal standard, ovvero un quadro di regole condivise per l’intero sistema finanziario internazionale. Alla stessa riunione del G7, l’Italia proporrà misure sui paradisi fiscali e una versione aggiornata della "de-tax": si tratterebbe di devolvere a favore del volontariato nei Paesi più poveri, specie in Africa, parte dell’Iva mesa a disposizione da esercizi commerciali convenzionati: "penso che la detax – spiega Tremonti – possa essere più efficace dei trasferimenti intergovernativi". Il ministro dell’Economia rivendica anche la maggiore solidità del sistema bancario italiano rispetto a quelli di molti Paesi anglosassoni, "forse perché da noi si parla meno in inglese", osserva.

A sua volta, il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, dice che

non vede la necessità di aumentare, proprio in questo momento, i parametri prudenziali per il capitale delle banche. Ed assicura ce le difficoltà economiche e finanziarie non pongono problemi per la tenuta dell’area dell’euro.

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